Ambedue hanno commesso un delitto orribile. Tutte e due sono state vittime di un marito violento.
Per l’una e l’altra un matrimonio fatto di abusi fisici, psicologici e sessuali, è finito con l’uccisione del coniuge.
La prima, Gaile Owens, lo ha fatto assassinare da un balordo trovato per strada.
La seconda, Mary Winkler, lo ha lasciato morire dissanguato dopo avergli sparato a sangue freddo.
Per ambedue lo stesso famoso psichiatra ha diagnosticato, a vent’anni di distanza, la “battered woman’s syndrome”: un’attenuante che le corti americane considerano decisiva.
Ma qui le loro strade si dividono.
Mary Winkler ha trascorso 67 giorni in un ricovero psichiatrico. Ora è libera e ha ottenuto la custodia dei figli.
Gaile Owens è da vent’anni nel braccio della morte e fra poco la uccidono.
Entrambe le storie vengono dal Tennessee dove altri casi simili, se non uguali, dimostrano quanto fossero giuste le parole del giudice Blackmun:
“Sono passati vent’anni da quando questa Corte [Suprema] proclamò che la pena di morte può essere imposta solo ed esclusivamente in maniera equa e con una ragionevole coerenza (…), [ma] nonostante gli sforzi degli Stati e delle corti per escogitare formule legali e regole procedurali adatte a raggiungere questa impegnativa sfida, la pena di morte rimane intrisa di arbitrarietà, discriminazione, capriccio ed errore. (…)
Da oggi in poi non mi gingillerò più nel tentativo di riparare il meccanismo della morte. Per più di 20 anni ho cercato (in realtà ho lottato) insieme alla maggioranza della Corte nel tentativo di sviluppare regole procedurali e sostanziali che portassero a qualcosa di più di una mera apparenza di equità nell’applicazione della pena di morte. Piuttosto che continuare a cullarmi nell’illusione della Corte che si sia raggiunto il livello accettabile di equità (…), mi ritengo moralmente e intellettualmente obbligato ad ammettere che l’esperimento della pena di morte è fallito. (…) [e che] la domanda di base: – il sistema determina accuratamente e coerentemente quale accusato “merita” di morire? – non può avere una risposta affermativa.”
Supreme Court Justice Blackmun, dissenting in Callins v Collins 1994
Dott. Claudio Giusti
http://www.osservatoriosullalegalita.org/special/penam.htm
Membro del Comitato Scientifico dell’Osservatorio sulla Legalità e i Diritti, Claudio Giusti ha avuto il privilegio e l’onore di partecipare al primo congresso della sezione italiana di Amnesty International ed è stato uno dei fondatori della World Coalition Against The Death Penalty.
11 gennaio 2010
11 gennaio 2003
Il Governatore dell’Illinois George Ryan commuta tutte le condanne a morte
Per i dettagli dei casi vedi:
The uneven hand of justice in TN murders
Comparison of similar crimes leaves you wondering: Why is Gaile Owens facing execution?
The Tennessean December 20, 2009
http://www.tennessean.com/article/20091220/NEWS03/912200335/The-uneven-hand-of-justice-in-TN-murders
Deeper look shows even more cases of unequal justice
Owens on death row while others are free
The Tennessean January 10, 2010
http://www.tennessean.com/article/20100110/NEWS03/1100360