Il Palio di Ronciglione (Viterbo) si svolgerà, presumibilmente martedì 16 febbraio, grazie ad una manovra dell’ultima ora.
La decisione è stata presa dopo una giornata di consultazioni in Comune tra il sindaco Sangiorgi, il tecnico dell’Unire, e i dirigenti delle nove scuderie partecipanti alla gara. Le pressioni dei “cavallari”, che ieri si erano radunati sotto il municipio per protestare, hanno ottenuto il risultato di avere il fatidico sì.
“Una decisione che ci aspettavamo, data l’evidente volontà del Sindaco di non privare i ronciglionesi del loro Palio – dichiara Nadia Zurlo, responsabile del Settore Equidi della LAV – Siamo comunque in attesa di verificare quali prescrizioni siano state date dal tecnico designato dall’Unire, Giorgio Guglielmini, affinché la gara si svolga secondo i criteri stabiliti dall’Ordinanza Ministeriale sui palii con equidi. Rispetto alle modalità con le quali fino ad oggi veniva effettuata la corsa, le modifiche al percorso, secondo le stesse dichiarazioni del Sindaco, comporteranno un notevole sforzo economico e tecnico da parte della città e delle scuderie. Se davvero il Comune di Ronciglione avesse voluto attenersi alle prescrizioni dell’Ordinanza, pubblicata in Gazzetta Ufficiale a settembre dello scorso anno, si sarebbe attivato per tempo per ottemperare agli obblighi di legge e alla messa in sicurezza del percorso, e non solo dopo il parere sfavorevole dei tecnici. Esortiamo dunque l’Unire ad una piena assunzione di responsabilità, vigilando affinché il Comune di Ronciglione effettui senza deroga alcuna le prescrizioni date, pena l’annullamento della corsa. Ricadrebbe sull’Unire e sulla commissione tecnica la responsabilità penale in caso di incidenti occorsi per violazioni all’Ordinanza.”
La LAV ha aperto sul social network Facebook un gruppo per l’abolizione del palio, che nel giro di 24 ore ha raccolto quasi 2000 adesioni, il doppio rispetto al gruppo che sostiene la corsa dei cavalli di Ronciglione, segno di un’accresciuta sensibilità dei cittadini nei confronti degli animali utilizzati nei palii e nelle feste paesane.
“Non siamo contro le tradizioni, ma non possiamo accettare che la vita dei cavalli venga messa in pericolo per un divertimento di cui si può benissimo fare a meno. Molte città e paesi in Italia non festeggiano il carnevale o altre ricorrenze facendo uso di animali: sarebbe ora che ovunque ci fosse la civiltà di rinunciare a tradizioni che offendono la dignità e i diritti degli animali, oltre al comune sentire di tutte le persone che hanno a cuore la loro vita”.
3 febbraio 2010
Ufficio Stampa LAV 06 4461325 www.lav.it