L’Associazione Vittime della Caccia (AVC) ha presentato un dossier al Senato contenente i numeri degli incidenti di caccia nell’arco dei soli 5 mesi in cui essa, al momento, è consentita.
Nella giornata di ieri, sulla scia delle discussioni relative all ’articolo 38 che condurrebbe, se approvato anche alla Camera, a una stagione venatoria praticamente onnipresente, l’Associazione Vittime della Caccia (AVC) ha presentato un interessante dossier al Senato contenente i numeri degli incidenti relativi a questa discutibile attività nell’arco dei soli 5 mesi in cui essa, al momento, è consentita.
Nel periodo 2 settembre 2009 – 31 gennaio 2010, dunque, si sono contati 23 morti e 72 feriti. Per lo più concentrati nei mesi di ottobre (25 feriti, 6 morti) e novembre (17 feriti, 4 morti). Il primato negativo, con 4 feriti e 9 morti, tocca a un’atterita Emilia Romagna. Più in dettaglio, le donne colpite al volto – fra cui la moglie di un cacciatore deciso a mandar via gli uccelli dal giardino di casa inforcando il fucile.. – sono state 5. Impallinati, tra gli altri, anche innocenti frequentatori dei boschi e gaudenti cercatori di funghi, oltre a ciclisti e operai… Non stupisce, evidentemente, il fatto che le più numerose vittime si contino, però, proprio tra gli stessi cacciatori. Insomma: ce n’è per tutti i gusti… E abbastanza per riflettere anche per quanti non pongono esattamente al primo posto fra i propri interessi la tutela degli animali…
Fonte : Ecoblog