Venuti a conoscenza dai giornali locali del fatto che presso l’Istituto De Gasperi di Borgo Valsugana (TN) un professore di scienze intendeva svolgere un esperimento didattico di dissezione di un coniglio, AgireOra Network ha incaricato lo Studio Legale Fenoglio di inviare una diffida al preside dell’Istituto facendo presente che una tale attività è di fatto vietata dalla legge italiana, ed in ogni caso che la scuola e il professore coinvolto avrebbero dovuto essere in possesso degli opportuni permessi rilasciati dal Ministero della Salute.
Il dirigente scolastico ha risposto alla diffida con una lettera datata 2 febbraio in cui si impegna a far rispettare la legge e a non svolgere all’interno della scuola esperimenti di questo tipo, dichiarando che “in questo Istituto nessun professore di scienze ha effettuato esperimenti didattici utilizzando animali e che anche nel futuro non si intendono effettuare esperimenti di questo tipo”.
“Cessato allarme, quindi, per ora” dichiarano sollevati i coordinatori di AgireOra Network, “ma è importante vigilare sempre su queste situazioni, e stroncare sul nascere, agendo per vie legali, i propositi di questo tipo che nascono da una mancanza di sensibilità oltre che di conoscenza della normativa. E’ particolarmente importante agire in questi casi, perché i ragazzi non considerino ‘normale’ usare un animale come se fosse una cosa a loro disposizione, uno strumento, un ‘oggetto vivente’ come i sostenitori della vivisezione amano dire”.
Secondo AgireOra Network, in casi come questo più che le discussioni e i dibattiti, è l’applicazione della legge che può essere efficace nel difendere gli animali. “Ci sono talmente pochi casi in cui la legge consente di agire a tutela degli animali, che è assolutamente opportuno utilizzarla almeno in queste situazioni per bloccare immediatamente l’eventuale azione ai danni degli animali”.
Questo genere di sperimentazione sugli animali non si può fare, in Italia, la legge parla chiaro: secondo la legge 116/1992 si possono usare gli animali nella sperimentazione didattica solo ‘in deroga’ e previa esplicita autorizzazione del Ministero. Autorizzazione che non potrebbe comunque essere data, perché esistono sempre metodi alternativi di studio che non comportano l’uso di animali, in particolare per la sperimentazione didattica. Recita infatti la legge 116: “In deroga all’art. 3, comma 1, il Ministro della sanità autorizza gli esperimenti a semplice scopo didattico soltanto in caso di inderogabile necessità e non sia possibile ricorrere ad altri sistemi dimostrativi”.
Inoltre, la circolare del 14 maggio 2001 n. 6, di attuazione della legge 116, su questo punto esplicita: “gli obiettivi sopra enunciati nei punti a-f valgono particolarmente anche per l’utilizzo di animali a scopo didattico, disciplinato dal punto 3 dell’articolo 8 del D.Lgs. in argomento. Pertanto si ritiene di dovere insistere sulla necessita’ che qualunque richiesta di utilizzo di animali a scopo didattico sia preceduta da un’attenta e documentata ricerca bibliografica, in ordine ai metodi alternativi, effettuata dall’Istituto interessato e basata sui piu’ moderni sistemi di comunicazione, ivi compreso ‘Internet’.”
Il professore coinvolto nelle vicenda aveva dichiarato al giornale L’Adige il 20 gennaio, in merito a tale circolare: “L’ho letta, ma non sono d’accordo su alcuni punti.” Ma la legge non va applicata solo se si è d’accordo, va applicata e basta, specie in quei pochissimi casi in cui difende chi non si può difendere da solo – gli animali.
Concludono i coordinatori di AgireOra Network: “Voler insegnare ai ragazzi che un animale non è un essere vivente da rispettare ma qualcosa che possiamo usare a nostro piacimento è estremamente grave. Siamo sollevati che in questo caso il laboratorio didattico – illegale – sia stato evitato e invitiamo chiunque venga a conoscenza di situazioni del genere in scuole medie superiori, inferiori, o elementari, a segnalarcele”.
Comunicato di:
AgireOra Network
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