La denuncia di RadioArticolo1. Ecco i risultati del monitoraggio TG e GR Rai sullo sciopero generale CGIL.
L’informazione Rai praticamente ignora lo sciopero generale della CGIL. Questi i risultati del monitoraggio che è stato effettuato sulle principali reti televisive e radiofoniche dell’azienda pubblica nei giorni che precedono lo sciopero generale di 4 ore indetto dal più importante sindacato italiano per il 12 marzo 2010.
Per tre giorni, l’8, 9 e 10 marzo, sono state messe sotto osservazione le principali edizioni dei Tg e dei Gr Rai, per verificare se e quante volte è stata “passata” la notizia dello sciopero e quanto spazio è stato dedicato. Sono stati monitorati Tg1, Tg2, Tg3, Gr1 e Gr2 e RaiNews24. In tutto, 36 edizioni in tre giorni, 12 finestre informative ogni giorno, nelle fasce di massimo ascolto delle rispettive testate.
Le conclusioni del monitoraggio? La notizia dello sciopero generale è stata data 9 volte, compresi 2 passaggi rispettivamente di 5 secondi e 10 secondi. Tre servizi hanno avuto una durata di appena 30 secondi, mentre solo 4 servizi giornalistici (andati in onda su Tg1, Tg3, RaiNews24 e Gr2) hanno avuto una durata di circa 1 minuto e mezzo. E al centro dei servizi da 30 secondi e 1 minuto e mezzo c’era l’indagine Ires-Cgil sugli ammortizzatori sociali. Solo per inciso è stata data la notizia dello sciopero generale.
Susanna Camusso (Cgil): “Dallo sciopero aspettiamo una risposta del governo”
“Il nostro è un paese che da diciotto mesi è in una profondissima crisi economica. Ma il governo ha reagito come se questa crisi non ci fosse. Non ha ancora fatto una discussione con le parti sociali. Doveva attuare un dibattito parlamentare ieri, ma ha preferito annullarlo per occuparsi, come sempre, solo degli interessi di una parte del paese, nonostante nel frattempo stiano crescendo i tassi di disoccupazione e i dati sulla cassa integrazione, mentre continua a crollare la produzione industriale. Il declino avanza a grandi passi. Se la scelta del governo rimanesse quella di non contrastare la crisi, il paese ne uscirà più povero e con meno lavoro”. Susanna Camusso, segretaria confederale della Cgil, ospite della trasmissione Italiaparla, lo dichiara ai microfoni di RadioArticolo1, parlando dello sciopero generale indetto dalla Cgil per domani, 12 marzo.
“Dallo sciopero – ha proseguito la dirigente sindacale – ci aspettiamo risposte sulla tutela del lavoro, come l’aumento dei massimali della cassa integrazione, una norma per i collaboratori che tuteli veramente il loro reddito. Chiediamo scelte di politica industriale. Che venga data la cittadinanza anche ai lavoratori migranti, perché non rimangano ostaggio della Bossi-Fini. Che si proceda ad una restituzione fiscale per implementare i consumi ed aiutare le famiglie. Che si faccia una riforma del fisco che sposti la tassazione dal lavoro alle rendite”.
Sul collegato lavoro e la riforma del processo giuslavorista, la Camusso dichiara: “è un atto gravissimo, perché ribalta il principio finora riconosciuto che stabilisce che il lavoratore è la parte debole. Principio alla base del nostro diritto del lavoro. E’ un attacco che riguarda l’insieme degli aspetti del lavoro e rende i lavoratori più ricattabili. Anche per questo – conclude la segretaria confederale – la Cgil sarà, con le sue bandiere, in piazza sabato 13. E’ evidente che in un paese che diventa disuguale si crea anche una questione di democrazia. E un governo che continua a pensare a se stesso e a fare strage della legge e del diritto, è un governo che mette a rischio la democrazia del paese”.
Ascolta l’intervista su
http://www.radioarticolo1.com/audio/2010/03/11/4524
Roma, 11/03/2010