Sfratti 2009, i dati del Ministero dell’Interno

Oltre 61 mila sono state le nuove sentenze di sfratto in Italia nel corso del 2009, con un aumento percentuale rispetto allo scorso anno di quasi il 20.

“Secondo i dati incompleti, pubblicati oggi dal Ministero dell’Interno (che quindi possono solo peggiorare) sono state oltre 61 mila le nuove sentenze di sfratto in Italia nel corso del 2009, con un aumento percentuale rispetto allo scorso anno di quasi il 20% (e già l’anno scorso, avevamo un aumento del 18%).

Dentro questo dato, già di per sé agghiacciante , si acuisce ancora di più il dramma della morosità. Gli sfratti per morosità emessi nel 2009 sono stati più di 51000, l’85% del totale (l’anno scorso erano circa l’80%).

Nel 2009 i soli sfratti per morosità raggiungono la cifra totale degli sfratti emessi per qualsiasi causa nel 2008.

Sul sito dell’Unione Inquilini (www.unioneinquilini.it) il documento è pubblicato in maniera integrale e possono essere verificati i dati relativi agli sfratti del 2009 nazionali e quelli delle singole province.

L’inerzia del governo provoca sconquassi che mettono a rischio la coesione sociale nelle città.

Ricordiamo, infatti, che la proroga delle esecuzioni varata recentemente, comprende solo la causa della finita locazione, ormai meno del 15% del complessivo numero degli sfratti e che nella recente legge finanziaria si è drasticamente ridotto il fondo sociale per il sostegno all’affitto. Quando poi si parla di “social housing” si pensa a un meccanismo di fondi immobiliari che non riguarda le fasce sociali deboli e che, in ogni caso, potrà far vedere i primi risultati solo fra alcuni anni.

C’è bisogno di misure immediate.

Serve una moratoria immediata per gli sfratti per morosità incolpevole, ovvero delle sentenze emesse per le famiglie con redditi bassi, tali da poter dare diritto a risiedere in una casa popolare.

Serve l’adozione di ammortizzatori sociali nel campo delle locazioni, oggi totalmente privo di qualsiasi forma di tutela, che permettano di attenuare l’impatto della crisi sugli affitti. In particolare, il rifinanziamento adeguato del fondo sociale per l’affitto e il varo di agevolazioni che permettano di trasformare gli sfratti emessi in nuovi contratti con affitti concordati.

Queste misure di emergenza, da varare immediatamente, debbono essere connesse ad interventi di riforma strutturale: l’abolizione del libero mercato degli affitti, responsabile principale di una bolla speculativa che continua malgrado la crisi; la messa a disposizione dei comuni di beni immobiliari pubblici, a partire da quelli inutilizzati o in disuso, in cui realizzare case popolari per le famiglie in difficoltà. “

 

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