Il Governo centrale si accanisce su alcune regioni imponendo l’aumento dello 0.15 dell’IRAP e dello 0.30 dell’IRPEF oltre il tetto massimo del 5% già applicato da anni.
SANITA’: RdB, AUMENTANO LE TASSE NELLE REGIONI
COINVOLTE DAI PIANI DI RIENTRO.
LAVORATORI E CITTADINI PAGHERANNO DUE VOLTE
Mentre si puntualizzano le strategie per arginare la crisi della finanza, ed in Europa si adottano soluzioni che prevedono tagli per i dipendenti pubblici e per lo stato sociale, il Governo centrale si accanisce su alcune regioni imponendo l’aumento dello 0.15 dell’IRAP e dello 0.30 dell’IRPEF oltre il tetto massimo del 5% già applicato da anni.
“I cittadini ed i lavoratori del Lazio, della Campania, dell’Abruzzo e della Calabria pagheranno due volte la crisi con l’aumento delle tasse e con la riduzione di personale e posti letto negli ospedali”, commenta Sabino Venezia del Coordinamento Nazionale RdB Sanità. “Per giunta questo avverrebbe dopo che per cinque anni hanno già pagato il massimo prevedibile e dopo che il taglio dei posti letto, il blocco delle assunzioni e la chiusura di alcuni ospedali ha ridotto le possibilità di cura, ha inciso pesantemente sui salari ed ha arricchito gli imprenditori del settore”.
“Ma se i piani di rientro ufficiali interesseranno le regioni meno virtuose – prosegue Venezia – tagli e chiusure sono previsti anche in quelle che si vantano di un sistema all’avanguardia. Infatti anche il Veneto, modello esportabile di efficientismo, dovrà ripianare oltre 100 milioni di Euro e in Liguria sono previsti tagli per 500 posti letto, a dimostrazione che il sistema in uso, modulato da un modello americano ormai tramontato, genera deficit e quindi non funziona”.
“ Da anni
“La razionalizzazione che ipotizzano è una grande bugia, vogliono smantellare un sistema pubblico, universalistico e di qualità per svenderlo al mondo assicurativo e societario è questa la battaglia principale che ci aspetta.”, conclude Venezia.
Roma, 14 maggio 2010
Ufficio Stampa