Per salvare il Colosseo e i Fori Imperiali, Legambiente chiede di pedonalizzare subito l’intera area, togliendo il ruolo di prestigioso spartitraffico al monumento più bello e importante del mondo.
Prima fase della pedonalizzazione completa, deve essere la chiusura al traffico privato (auto e moto) di Via dei Fori Imperiali, dell’intera piazza del Colosseo (anche dal lato di Via Labicana) e di Via di San Gregorio, a partire dalla prossima estate 2010, cogliendo l’occasione dei mesi di Giugno, Luglio e Agosto (a scuole chiuse) per tarare il sistema di mobilità dell’intero quadrante. Obiettivo finale la pedonalizzazione completa con la realizzazione della Metro C.
“Chiediamo al Sindaco Alemanno un segnale forte per la città e per il mondo, per salvare il Colosseo e tutti i meravigliosi beni archeologici che lo circondano nel Foro Romano e nei Fori Imperiali, serve finalmente il coraggio di realizzare la pedonalizzazione dell’intera area, con l’aiuto del Ministero dei Beni Culturali -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. I gas di scarico delle automobili stanno lentamente sbriciolando il Colosseo e tutti questi monumenti. Nonostante sia il più importante monumento del mondo, l’Anfiteatro Flavio rimane ancora oggi un prestigioso spartitraffico. Servono scelte immediate e radicali. L’unica ricetta possibile è la pedonalizzazione di Via dei Fori Imperiali e dell’intera area, non c’è tempo da perdere per salvare l’area archeologica dei Fori, quei monumenti sono patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco.”
Legambiente è tornata al Colosseo, con un blitz, per presentare un nuovo dossier con dieci anni di dati raccolti ed elaborati, che evidenziano con chiarezza le conseguenze dello smog sui monumenti. Il Colosseo è sotto l’attacco dello smog, provocato dal traffico impazzito della Capitale, da decine di anni. Era il 2000, quando Legambiente con la campagna Salvalarte monitorò in modo specifico la situazione dell’inquinamento dell’Anfiteatro Flavio, evidenziando che le polveri1 totali (PST) facevano registrare picchi di 170 microgrammi per metro cubo, il biossido di azoto più volte superava i 100 microgrammi per metro cubo e il biossido di zolfo oltre 10 microgrammi per metro cubo. Un nuovo monitoraggio delle polveri sottili PM10 effettuato nel Febbraio 2002 evidenziò al Colosseo un valore medio di 205 microgrammi per metro cubo, mentre a mezzogiorno si raggiungeva un picco di ben 300 microgrammi per metro cubo. Un anno dopo, nell’Aprile del 2003, le polveri sottili al Colosseo avevano una media di 126 microgrammi per metro cubo ed un picco di 201 microgrammi per metro cubo. Nel 2003, l’allarme polveri nell’area non diminuiva nemmeno in piena estate: alla fine di Luglio, al Colosseo si registrava una concentrazione massima di 302 microgrammi per metro cubo di PM10, con un dato ancor più serio per le polveri totali sospese (TSP) di 394 microgrammi per metro cubo. Nell’estate dell’anno successivo 2004 la musica era sempre la stessa, ma stavolta Legambiente andò a verificare la situazione nella tardissima serata: la deposizione delle polveri, in assenza di venti o precipitazioni, aumentava durante la giornata, al Colosseo si misuravano ben 376 microgrammi per metro cubo per le PM10 e addirittura 426 microgrammi per metro cubo per le TSP.
Anche sul fronte del rumore, il problema non sono gli sporadici concerti, ma anche in questo caso è il traffico automobilistico a creare pesante rumore e vibrazioni. Gli ultimi rilevamenti effettuati da Legambiente nel 2008 hanno evidenziato che al Colosseo i valori sono sempre fuorilegge: al mattino si raggiungono gli 82,1 decibel dB(A), che all’ora di pranzo diventano 77,2 dB(A) e nel tardo pomeriggio ritorna a 80,1 dB(A). Stessa storia a piazza Venezia, dove nella fascia oraria 12/14 si registrano 77,3 dB(A) e nella fascia oraria 18/20 si arriva a 78,5 dB(A). Anche nel 2010, a fine gennaio, Via Labicana di fronte al Colosseo è tra i luoghi più fracassoni di Roma, con 79,4 decibel dB (A). con un picco molto significativo di 98,2 dB(A).
“L’inquinamento atmosferico è tra i principali nemici dei beni monumentali, archeologico, architettonici e dell’arte in generale, le croste nere sono la più diretta, tangibile ed evidente conseguenza del traffico automobilistico -dichiara Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Il Colosseo e i Fori Imperiali rappresentano un bene fondamentale per Roma e per il mondo, il vero parco archeologico della Capitale. Nel Centro storico va anche realizzato il sistema di percorsi e aree pedonali più volte annunciato e approvato nel PGTU sin dal 1999, liberando dalle automobili e riqualificando piazze, strade e percorsi, ad esempio lungo le direttrici caratterizzanti il rione Trastevere e per le connessioni alla direttrice Portico d’Ottavia. I fatti di questi giorni confermano anche che è del tutto inutile il commissariamento dell’area archeologica romana: dopo un anno e mezzo permane evidentemente il rischio di crolli, con bilanci ridicoli per il patrimonio da tutelare. A Roma si pensa invece troppo agli inutili parchi a tema, mentre il vero patrimonio artistico e turistico della città si sta sbriciolando.”
Da trent’anni si discute della pedonalizzazione, dal progetto di parco archeologico di Benevolo del 1988 al progetto Fori di Cederna. L’impegno di Argan prima e Petroselli poi portò all’eliminazione della via del Foro Romano, che divideva il Campidoglio dal Foro Repubblicano e l’unione del Colosseo all’Arco di Costantino, realizzando la continuità dell’area archeologica. E’ il momento di ridare fiato a quelle meravigliose idee, Roma se lo merita.
Roma, 14 Maggio 2010
L’Ufficio Stampa
1 Le polveri sono costituite da un’ampia varietà di sostanze solide e liquide: ossidi, solfati, cloruri, carbonati, silicati, solfuri ed altri composti di metalli e combustibili. Le polveri sono potenzialmente responsabili di irritazione ad occhi e vie respiratorie e si trasformano in mezzi di trasporto degli altri inquinanti. Responsabili anche dell’aumento di casi di tosse e convulsioni, aggravano le condizioni di soggetti che soffrono di asma o altri sintomi cardio-respiratori. La deposizione delle polveri acide è il principale agente di degrado dei monumenti.
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Legambiente Lazio