“Dopo quasi ottant’anni dalla sua istituzione, il Parco Nazionale del Circeo ha davvero bisogno del Piano del Parco, per rispondere alle esigenze di tutela e per dare certezze alle comunità”.
LEGAMBIENTE LAZIO
Comunicato Stampa
Parco Nazionale del Circeo: piano del parco necessario per confronto su futuro territorio.
“Dopo quasi ottant’anni dalla sua istituzione, il Parco Nazionale del Circeo ha davvero bisogno del Piano del Parco, per rispondere alle esigenze di tutela e per dare certezze alle comunità. Anzi è scandaloso che in quello splendido territorio ancora oggi non esista tale strumento.” Si apre così la lettera aperta inviata oggi ai Sindaci di Sabaudia e San Felice Circeo, al Presidente della Provincia di Latina, alla Presidente della Regione Lazio, al Presidente del Parco Nazionale del Circeo e per conoscenza al Ministro dell’Ambiente, dal Presidente del Circolo Legambiente Sabaudia e dal Presidente di Legambiente Lazio. “Si deve riconoscere questo banale quanto fondamentale principio per poter proseguire la discussione sul Piano proposto, senza preclusioni ideologiche e tenendo conto che il territorio del parco amministrato dai vostri enti è un bene prezioso ben al di là di quel territorio, “riserva della biosfera” dell’UNESCO, unico Parco italiano ed europeo a estendersi completamente in pianura e in un ambiente marino, candidato al titolo di “Patrimonio dell’umanità.”
“In questi anni, in assenza del piano e nonostante il lavoro delle forze dell’ordine e dell’ente di recente costituito, hanno rischiato di essere premiati l’abusivismo edilizio, la programmazione di impossibili interventi edilizi anche regolari, le attività senza autorizzazione, come testimoniano le circa 3.500 pratiche di sanatoria edilizia per abusi non condonabili commessi all’interno del parco, oppure gli esagerati piani regolatori che vogliono costruire anche su oltre 1.400 ettari dell’area protetta (con tanto di osservazioni del Comuni al piano territoriale paesistico) o ancora progetti portuali o di strutture e attività incompatibili sul Lago di Paola.”
“Se le critiche al Piano del Parco sono legate a questi scempi proposti, allora il conflitto è insanabile e chi tenta di difendere l’indifendibile dovrà prenderne atto, ma noi crediamo che il Piano debba e possa essere invece l’occasione per confrontarsi sul futuro dell’area. L’economia verde è la strada da scegliere con decisione, per riconvertire e creare attività virtuose e sostenibili in uno dei luoghi più belli della nostra regione, rimettendo al centro il territorio e le persone, con un nuovo patto per la tutela, lo sviluppo, la legalità.”
“Bisogna integrare le legittime aspettative di crescita con le straordinarie risorse ambientali del Parco nazionale del Circeo e secondo Legambiente questo passa attraverso la coniugazione intelligente della capacità di impresa, dell’innovazione e della valorizzazione dell’ambiente. Il Parco del Circeo va liberato dalla morsa dell’abusivismo edilizio e dei rischi connessi alla presenza sempre più invasiva delle ecomafie nel territorio pontino, vanno portate a termine le demolizioni, vanno respinti i progetti di cementificazione più o meno espliciti, serve una una discussione seria sul futuro del Lago di Paola dove la libera fruizione deve essere attuata con modalità certo adeguate e legali, va affrontato il tema della qualità delle acque, si possono attivare sistemi di certificazione per ridurre i consumi idrico ed energetico, partendo da una riflessione seria e attenta sulle condizioni in cui oggi esso si trova, sui rischi e sulle vertenze in corso. Serve un serio progetto capaci di rilanciare l’occupazione, il territorio, a partire dalle attività storiche presenti, nonché ad incentivare il turismo naturalistico, archeologico.”
“Il Parco deve saper integrare politiche innovative di sviluppo imprenditoriale con la sovraordinata protezione dell’ambiente e del patrimonio archeologico di cui è custode, avendo il coraggio di scartare progetti non sostenibili. In tal senso, la conflittualità esasperata, e spesso artificialmente costruita, tra impresa e ambiente costituisce un limite obiettivo alla possibilità di sviluppo occupazionale. Serve più dialogo per superare i pregiudizi storici e intraprendere collaborazioni su settori come quello dell’agricoltura biologica, oggi ancora quasi assente.”
“Legambiente in questi anni ha operato con decisione in questa direzione, con iniziative come la Goletta Verde o Festambiente, dibattiti, progetti, realizzazioni come quella del sentiero naturalistico che si snoda lungo la foresta. Ora da Istituzioni importanti i cittadini si aspettano la tutela di questi stessi interessi generali, sapendo cogliere il Parco come risorsa e opportunità per la qualità della vita e per l’economia, non solo serie di regole e vincoli.”
Roma, 25 Maggio 2010
L’Ufficio Stampa
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Legambiente Lazio
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