Nei venti anni trascorsi dall’entrata in vigore della Legge Tognoli del 1989, il Programma Urbano Parcheggi di Roma non ha risolto l’ “emergenza” traffico, né ha contribuito al miglioramento del piano per la Mobilità.
Legambiente Lazio – Coordinamento dei Comitati No PUP
Comunicato stampa
Il Programma Urbano Parcheggi è stato un bluff:
serve una “moratoria” immediata per un ripensamento
basato su trasparenza e partecipazione democratica
Presentato un Libro bianco con fatti e misfatti del PUP di Roma.
Le promesse di miglioramento della Mobilità sono rimaste sulla carta, si è perso l’obiettivo del bene comune e i cittadini hanno subito angherie e disagi
Nei venti anni trascorsi dall’entrata in vigore della Legge Tognoli del 1989, il Programma Urbano Parcheggi di Roma non ha risolto l’ “emergenza” traffico, né ha contribuito al miglioramento del piano per la Mobilità, che avrebbe dovuto limitare il traffico privato e favorire quello pubblico per migliorare la qualità della vita dei romani. L’assenza di un’attenta pianificazione e di una strategia d’insieme, insieme al passaggio di ogni responsabilità al costruttore privato, lo ha trasformato in un pericoloso grimaldello che ha finito per favorire interessi strettamente privati e lucrativi nella costruzione di parcheggi interrati che non hanno portato alcun beneficio ai territori e alla comunità.
Legambiente Lazio e il Coordinamento dei Comitati No PUP hanno raccolto in un corposo Libro bianco lo stato dell’arte – con schede dettagliate Municipio per Municipio e approfondimenti su singoli casi – e le tante storie negative che hanno caratterizzato sino ad oggi questa esperienza, spesso segnata anche dal filo comune dell’assoluta esclusione dei cittadini da ogni processo decisionale.
“Va riaperta la discussione sull’intero piano parcheggi nella Capitale, con queste modalità e condizioni non ha senso proseguire -continua Maurizio Gubbiotti, coordinatore nazionale di Legambiente-. Bisogna dare voce alle donne e agli uomini che pretendono risposte nel merito, contrastando chi vuole far profitto a danno del territorio per sconfiggere insieme la logica di una politica spesso piegata agli interessi dei privati. Serve un investimento nel trasporto pubblico e nella mobilità sostenibile per contrastare l’eccessivo numero di veicoli privati che circolano, una proposta concreta per cambiare il volto di Roma e della nostra Regione ma anche per contrastare i cambiamenti climatici e lo smog. Con il libro bianco che Legambiente e i comitati presentano, si evidenziano tali e tante precise irregolarità, con un lavoro dettagliato e tenace, che merita una risposta altrettanto forte e risolutiva”.
L’attuale Piano Urbano Parcheggi, varato dalla nuova maggioranza guidata da Alemanno, prevede 267 interventi per circa 66.800 nuovi posti auto (l’ultima ordinanza della Giunta Veltroni prevedeva 284 interventi per 53.800 posti auto). Di questi, circa 48.300 ricavati dall’edificazione di parcheggi su suolo pubblico e privato e circa 18.400 tra nodi di attestamento metropolitano e urbano e grandi parcheggi di scambio.
Fra le tante cose che sino ad oggi non hanno funzionato: il ritardo nella realizzazione dei parcheggi di scambio in periferia e semi-periferia (vero perno di una nuova mobilità basata sul trasporto publico) a fronte della realizzazione di tanti parcheggi su suolo pubblico dato in concessione a privati, per l’80 per cento concentrati nei Municipi centrali dove più alti sono i valori immobiliari; la scelta di privilegiare unicamente la costruzione di box sotterranei rispetto agli stalli all’aperto; la scarsità di garanzie per i cittadini che vivono negli edifici accanto agli scavi dei parcheggi sotterranei – bombardati impunemente per anni da polveri e rumori – e la “strage” delle alberature.
E ancora, per quanto riguarda i parcheggi da realizzare in concessione su suolo pubblico, il trasferimento al costruttore privato di ogni responsabilità verso terzi e di tutte quelle scelte che hanno rilevanti conseguenze economiche per il concessionario stesso (fattibilità, indagini preliminari, tutele per i cittadini e quasi sempre anche collocazione e caratteristiche dell’intervento), con una perfetta quanto inaccettabile sovrapposizione tra controllato e controllore.
“Dai fatti –e non da impropri preconcetti ideologici– scaturisce la forte richiesta al Campidoglio di una immediata moratoria degli interventi del PUP in fase di istruttoria iniziale e dei nuovi inserimenti, con la sospensione dell’attuale piano e una riconsiderazione delle procedure e delle normative attraverso l’esperienza accumulata e soprattutto attraverso il confronto democratico, condiviso e trasparente con i cittadini e i Municipi -ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Per gli interventi già avviati o in corso di attuazione, si chiede invece che il Comune proceda ad un sistematico monitoraggio per verificare il pieno rispetto da parte dei Concessionari delle norme stabilite dall’Ordinanza Commissariale n.129, in particolare per quanto riguarda la tutele della sicurezza e le garanzie in caso di danni.”
Da segnalare poi il paradosso che in alcuni casi si è rischiato di ricavare sottoterra un numero di posti auto identico a quello dei posti tolti in superficie, con la differenza che quelli all’aperto erano gratuiti, mentre quelli interrati vengono (in)venduti a prezzi da capogiro: anche 80 mila euro l’uno. Così, spesso e volentieri, i PUP si trasformano da occasione di riscatto del territorio a ricettacolo di degrado, senza manutenzione e con superfici ricoperte in modo arido da grate e cemento.
Il Piano Urbano Parcheggi va quindi ripensato affinché risponda davvero ai criteri della pubblica utilità e della fattibilità in sicurezza per i cittadini. Per garantire la pubblica utilità Legambiente Lazio e il Coordinamento dei Comitati propongono: 1) I nodi di scambio periferici devono essere considerati di interesse prioritario; 2) Devono essere previste, sin dalla fase di pianificazione degli interventi, facilitazioni economiche per la sosta nei nodi di scambio sulla corona del GRA per chi utilizza il mezzo pubblico; 3) Deve essere valutato con attenzione l’inserimento di parcheggi a rotazione nelle aree centrali e semicentrali per evitare di incentivare l’uso del mezzo privato nelle zone più sensibili della Capitale; 4) Ogni intervento deve far parte di un quadro strategico generale, in grado di integrare tutte le soluzioni necessarie a migliorare la mobilità cittadina, a partire dall’incremento e dalla razionalizzazione del trasporto pubblico; 5) La realizzazione, la dislocazione e le caratteristiche di ogni parcheggio devono essere stabilite in seguito a uno studio approfondito della realtà territoriale in cui si vuole inserirlo, operata da un soggetto pubblico, e non dal Concessionario stesso, inevitabilmente condizionato dalle conseguenze economiche di tali scelte; 6) Lo stesso soggetto pubblico deve operare un’adeguata valutazione delle possibili interferenze di tutti i cantieri previsti nella stessa area e garantirne l’indispensabile coordinamento per limitare al massimo i disagi ai cittadini; 7) L’assegnazione degli interventi ai Concessionari deve avvenire attraverso gare di evidenza pubblica. L’entità degli oneri concessori deve essere fissata in base agli effettivi ricavi della cessione dei posti; 8) La scelta delle sistemazioni superficiali deve essere rispettosa delle esigenze urbanistiche e sociali del quartiere in cui sono inserite; 9) La pianificazione dell’intervento e la vigilanza sulla costruzione dell’opera deve prevedere la reale partecipazione dei cittadini interessati. Per garantire la fattibilità in sicurezza degli interventi: 1) L’iter del progetto deve svolgersi all’insegna della totale trasparenza, con i compiti di indagine preliminare sulla fattibilità del parcheggio e sui rischi per gli edifici di contorno affidati ad un soggetto “terzo” e non al concessionario dell’opera; 2) Il Comune deve garantire la massima sicurezza e il pieno rispetto del diritto alla salute dei residenti e di tutti i cittadini che fruiscono dell’area prossima al parcheggio, deve tutelare i loro beni dall’impatto dell’opera e deve farsi primo garante delle tutele in caso di danni, anche emergenti nel tempo, a partire dal tempestivo risarcimento per il rapido ripristino degli edifici lesionati.
Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri: Cristiana Avenali, direttrice Legambiente Lazio; Anna Maria Bianchi, portavoce del Coordinamento Comitati No Pup; Sergio Marchi, Assessore mobilità e trasporti Comune di Roma; il geologo Liborio Rivera, ci rappresentanti dei comitati dei cittadini.
I file Pdf della prima e della seconda parte del Libro bianco sui PUP
possono essere scaricati ai seguenti link:
www.legambiente.lazio.it/librobiancopup1.pdf
www.legambiente.lazio.it/librobiancopup2.pdf
Ufficio stampa Legambiente Lazio
www.legambiente.lazio.it
Coordinamento Comitati No PUP
www.comitatiflaminio.org