La CUB sulle dichiarazioni del ministro dell’Economia sulla 626. Tiboni: “Quello che lavoratori, disoccupati e pensionati non si possono più permettere sono le politiche economiche e sociali di Tremonti”.
26 agosto 2010. “Forse a Tremonti non bastano 1000 morti l’anno, e decine di migliaia di infortunati sull’altare del profitto” è il commento a caldo di Piergiorgio Tiboni, coordinatore nazionale della CUB, in riferimento alla dichiarazione del ministro italiano dell’Economia circa la soppressione della legge 626 riguardante la sicurezza sul lavoro.
Dichiarazioni pesanti quelle del ministro valtellinese, rilasciate ieri al Berghem Fest, secondo cui una legge a tutela della sicurezza sul lavoro sarebbe un lusso che non ci potrebbe più permettere.
“Quello che lavoratori, disoccupati e pensionati non si possono più permettere sono le politiche economiche e sociali di ministri come Tremonti, che non solo nella parentesi estiva rilasciano dichiarazioni tanto dannose e così fuori dal mondo” conclude Tiboni.
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Confederazione Unitaria di Base
OMICIDI SUL LAVORO: MARINELLI (USB), L’ABOMINEVOLE SINCERITÀ DI TREMONTI ESPRIME
“E’ di una abominevole sincerità la dichiarazione di Tremonti riguardo al lusso della normativa sulla salute e sicurezza dei lavoratori, specie in questa Italia da primato europeo per gli omicidi sul lavoro e disabili permanenti, che produce terribili conseguenze umane e sociali con costi annuali di circa 30 miliardi di Euro”, così Luigi Marinelli, dell’Esecutivo USB Lavoro Privato, su quanto affermato dal Ministro dell’Economia al Meeting di CL.
“In questo modo – prosegue Marinelli – Tremonti esprime la pura essenza del pensiero padronale, che vede nei diritti dei lavoratori una palla al piede per la competitività delle imprese e per i profitti e considera gli obblighi di tutela della salute e della vita dei lavoratori come uno spreco antieconomico e anticompetitivo”.
“Liberarsi di lacci e laccioli, dai Contratti Nazionali alle norme sulla sicurezza, è la evidente priorità di Confindustria e padronato. E’ necessario, invece, che le attuali normative vengano migliorate ed applicate e che si aumentino i controlli nei luoghi di lavoro: invertire l’attuale tendenza al sistematico smantellamento e boicottaggio dei servizi ispettivi”, conclude il responsabile USB Lavoro Privato.
Roma, 26 agosto 2010
Ufficio Stampa USB