“Cedolare secca? Regalo ai ricchi, elemosina agli inquilini”

Le modifiche che il governo ha indicato nel decreto sul federalismo fiscale sono fumo agli occhi che lasciano inalterata la sostanza iniqua del provvedimento.

 

 

Roma 20 gennaio 2011

COMUNICATO STAMPA

CEDOLARE SECCA AFFITTI; . “LA NUOVA BOZZA DEL GOVERNO NON CAMBIA LA SOSTANZA: UN REGALO AI PROPRIETARI RICCHI E L’ELEMOSINA AGLI INQUILINI, SOLO FUMO AGLI OCCHI” DICHIARAZIONE DI WALTER DE CESARIS SEGRETARIO NAZIONALE UNIONE INQUILINI.

Le modifiche che il governo ha indicato nel decreto sul federalismo fiscale sono fumo agli occhi che lasciano inalterata la sostanza iniqua del provvedimento.

La cedolare secca si divide in due, il 20% per il canale concordato (in cui l’affitto è più basso in media del 20% rispetto al libero mercato) e il 23% per il canale libero ma le incongruenze del meccanismo rimangono tutte: si penalizza in maniera molto drastica il canale concordato e si danno vantaggi immotivati ai proprietari ricchi che praticano gli affitti più alti del libero mercato. I conti parlano chiaro, più di qualsiasi chiacchiera: ipotizzando un medesimo alloggio da cui si riceve un affitto di 700 euro al mese (8400 euro l’anno), un proprietario con un reddito di 30 mila euro, se sta a canale libero ha il risibile risparmio di 77 euro l’anno e se sta a canale concordato ci rimette 308 euro l’anno; se invece ha un reddito di 50.000 euro, con il canale libero risparmia rispetto ad oggi 781 euro l’anno e solo 251 con quello concordato (il vantaggio fiscale tra i due canali si riduce di 530 euro); se ha un reddito di 100.000 euro, il suo risparmio fiscale diviene di 1.138 euro nel canale libero e di 505 euro in quello concordato (qui la differenza si riduce ulteriormente di 633 euro). In pratica, è come prima: il piccolo proprietario con redditi bassi e che affitta a canale concordato ci rimette e il grande proprietario, con redditi alti, ne ricava un ulteriore sostanzioso guadagno; gli affitti saranno destinati a crescere perché la convenienza a stare nel canale concordato si riduce.

Infine, c’è la beffa: si dice che il differenziale del 3% tra canale libero e concordato andrà a sostenere un fondo, massimo di 400 milioni, per sgravi agli inquilini, con particolare riguardo a coloro con figli a carico. A parte il fatto che, mentre la cedolare secca parte subito, l’istituzione di questo fondo viene rimandata a un decreto ulteriore del governo, 400 milioni diviso 3 milioni e mezzo di famiglie in affitto da privati, fa la astronomica cifra di 9,50 euro al mese !

L’unica cosa seria sarebbe introdurre la possibilità di detrarre l’affitto, o almeno una sua parte, dalla denuncia dei redditi, coniugando equità sociale e lotta all’evasione fiscale con il conflitto di interessi. Ma nel decreto del governo, non c’è nulla di simile.

Ma non si può dire che anche gli inquilini non abbiano avuto il loro “pacco” dono dal governo: nel decreto mille proroghe non è stato reiterata la proroga dell’esecuzione degli sfratti e con la legge di bilancio il fondo per il sostegno all’affitto per le famiglie con redditi bassi e incidenza dell’affitto sul reddito lordo superiore al 24% è stato tagliato dell’85%. Le oltre 300.000 famiglie che ricevevano il contributo non lo avranno più. Aumenterà ancora di più la voragine degli sfratti per morosità che ormai sono circa il 90% delle sentenze emesse.

Incentivi fiscali a favore della proprietà, compresa la cedolare secca, hanno senso solo se vincolati a una riduzione degli affitti; al poter detrarre l’affitto che si paga dalla denuncia dei redditi che è l’unica misura seria che, assieme alla tracciabilità dei canoni, può permettere di combattere l’enorme evasione fiscale nel settore. Sono queste le richieste di modifica del provvedimento che avanziamo ai gruppi presenti nella commissione bicamerale.

 

Unione Inquilini – Segreteria Nazionale

Via Cavour 101, Int. 4 – 00184 Roma – Tel. 0647.45.711 – Fax 06488.23.74

e mail: unioneinquilini@virgilio.itsito internet: www.unioneinquilini.it

 

 

Comunicato stampa

 

CEDOLARE SECCA: “Il governo non mantiene gli impegni presi con le mozioni sul fisco approvate il 22 dicembre 2010, Pd e Fli si devono impegnare a far diventare concrete le proposte di cedolare secca in relazione alla riduzione dei canoni e solo per i nuovi contratti dal 2011. Dichiarazione di Massimo Pasquini Segreteria Nazionale Unione Inquilini

 

“Il 22 dicembre a Montecitorio sono state discusse, tra le altre le mozioni sotto riportate che intervenivano sulla cedolare secca. Pur segnalando che l’Unione Inquilini mantiene una posizione di netta contrarietà all’applicazione della cedolare secca anche nell’ultima versione presentata dal Ministro Calderoli, segnaliamo che il testo in ogni caso non tiene in alcun conto l’impegno che il Governo ha assunto approvando le parti delle mozioni sotto riportate e che indicavano una applicazione a partire dal 2011, relativamente ai nuovi contratti e in presenza di riduzioni dei canoni di locazione. Riteniamo giusto sottolineare questo aspetto. Noi riteniamo che qualsiasi sia l’intervento sulle imposte questo deve essere minimo indirizzato alla riduzione dei canoni di locazione. Questo perché la cedolare secca non si risolva in un regalo di circa un miliardo ai ricchi e perché si tenti di affrontare la montagna di sfratti per morosità che strozzano centinaia di migliaia di famiglie italiane. Chiediamo anche a Pd e Fli di tenere la posizione espressa nelle mozioni sotto citate, accolta dal Governo, meno di un mese fa.”

Queste le parti approvate delle mozioni relative alla cedolare secca

 

impegna il Governo

 

l) l’attuazione di un federalismo responsabile, che preveda:
1) per l’autonomia impositiva dei comuni: l’eliminazione dell’addizionale comunale all’irpef e della Tarsu/Tia sugli immobili ad uso residenziale, l’esclusione dall’Ici della prima casa degli immobili locati a canone concordato, l’applicazione dell’imposta sostituiva del 20 per cento sui canoni da locazione residenziale ai soli contratti sottoscritti successivamente alla sua entrata in vigore, per favorire la riduzione del canone; l’introduzione dell’imposta comunale sui servizi quale principale tributo proprio dei comuni con ampi gradi di manovrabilità, l’istituzione di una compartecipazione comunale all’irpef, determinata in via residuale, in modo che sia garantito il finanziamento integrale delle funzioni fondamentali e dei livelli essenziali delle prestazioni come previsto dalla legge n. 42 del 2009, la possibilità di introdurre tributi propri, in particolare per particolari scopi di interesse generale e per finalità di tutela ambientale;

mozione Bersani ed altri n ° 1-00471

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impegna il Governo

 

g) l’introduzione, fin dal 2011, dell’imposta sostitutiva del 20 per cento sui redditi da locazione per i contratti stipulati dopo l’entrata in vigore della misura, con un meccanismo di adesione al nuovo regime dei locatori titolari di contratti in essere condizionata al riconoscimento al locatario di una riduzione del canone;

mozione Bocchino ed altri n° 1-00509

 

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LUIGI CASERO, Sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze. Signor Presidente, il parere sulle mozioni ….

 

…… il parere sulla mozione Bersani ed altri n. 1-00471 è favorevole.

 

…….Il Governo esprime inoltre parere favorevole sulla mozione Bocchino ed altri n. 1-00509.

 

 

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