“Demolire gli abusi a Villino Todini”

 

 

 

Roma, 21 gennaio 2011
Legambiente Lazio – Comunicato stampa
VILLINO TODINI: GIUSTIZIA FA SUO CORSO, ORA DEMOLIRE ABUSI

“La giustizia fa il suo corso, Legambiente sin dallo scorso luglio aveva inviato un esposto alla procura e alle istituzioni competenti in merito ai lavori in corso al Villino Todini a ridosso di Villa Ada, ora finalmente arriva il sequestro -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-.

Legambiente già il 23 luglio aveva sollecitato interventi: nonostante non risultasse da fonti consultabili pubblicamente alcuna concessione da parte del Consiglio comunale per l’allargamento del giardino del casale, il cantiere aveva “inglobato” in un solo colpo quasi 500 metri quadrati del prezioso verde di Villa Ada. Il Comune di Roma aveva precisato che “la società acquirente ha presentato un’istanza di concessione a titolo oneroso dell’area confinante, attualmente in corso di istruttoria da parte del competente Ufficio di gestione”, mentre la stessa Todini aveva ammesso che i lavori nel cantiere erano stati sospesi “in attesa di completare tutti gli adempimenti amministrativi”.

Una storiaccia figlia di una “cartolizzazione” del 2006 realizzata in un’area estremamente delicata, dove la società Pasquino di Aldo Salini -prima dell’aggiudicazione definitiva dell’immobile che poi avrebbe rivenduto all’ex europarlamentare Luisa Todini- aveva pensato bene di chiedere al Campidoglio un “allargamento” della corte del casale alla fine di via del Canneto, ottenendo dagli uffici del Dipartimento alle Politiche del Patrimonio, dopo un serrato carteggio, la disponibilità “a sottoporre al Consiglio comunale l’approvazione per la concessione in uso a titolo oneroso di parte della confinante area identificata al foglio 544 part. 404 parte, catasto terreni, per la durata di anni sei rinnovabili”.

“Ora non solo rimarrebbe assurda qualsiasi ipotesi di “scippo” di 500 metri quadrati del parco di Villa Ada, e quindi chiediamo al Comune di chiudere l’istruttoria in corso, ma essendo i nuovi abusi riscontrati del tutto insanabili vanno demoliti immediatamente -conclude Parlati-”.

Ufficio stampa Legambiente Lazio

 

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