Domattina presidio della CUB presso la sede milanese della multinazionale delle fotocopiatrici, e quattro ore di sciopero, contro il progetto di ristrutturazione che prevede 100 nuovi licenziamenti.
Xerox come Fiat?
Milano, 21 febbraio 2011. Domani, martedì 22 febbraio, quattro ore di sciopero con presidio organizzato dalla Confederazione Unitaria di Base, dalle 8 alle 12.30, presso la sede centrale Xerox di via Medici del Vascello, 26, a Milano.
I lavoratori Xerox di Milano respingono l’ennesimo progetto di ristrutturazione, che la multinazionale americana, leader nel settore delle stampanti e copiatrici, ha appena annunciato, e che prevede 100 licenziamenti.
Xerox, in Italia dal 1961, dopo aver raggiunto negli anni ‘80 un massimo di 2200 lavoratori, impiega attualmente 700 dipendenti, circa, e pur avendo quasi sempre i bilanci in attivo, dal 2001 a oggi Italia ha già licenziato oltre 600 persone attraverso ben nove procedure di mobilità.
Benché non ci fosse un crollo dell’attività in questo settore, Xerox ha semplicemente esternalizzato parte del lavoro, soprattutto quello di assistenza tecnica ad aziende che utilizzano lavoratori precari e a partite IVA, e ha impiegato i soldi dell’INPS per svecchiare la forza lavoro sostituendo a lavoratori anziani sindacalizzati, e che costavano, con lavoratori giovani, e con contratti precari a buon mercato.
Questa volta, per giunta, Xerox ha costituito, come Fiat, una new company in cui trasferire più o meno volontariamente una parte dei lavoratori in esubero, a cui però non si applicano quegli accordi aziendali che prevedono condizioni salariali e normative superiori al contratto nazionale, dalla riduzione dell’orario di lavoro alla 14esima mensilità.
Confederazione Unitaria di Base