“Affittopoli o Mercatopoli o liberalizzopoli?” Come da una giusta inchiesta contro i privilegiati si può arrivare a bastonare gli inquilini.
Roma 8 marzo 2011
Comunicato Stampa
Roma: “Affittopoli o Mercatopoli o liberalizzopoli?” Come da una giusta inchiesta contro i privilegiati si può arrivare a bastonare gli inquilini.
La posizione e le proposte dell’Unione Inquilini di Roma in merito alle vicende che hanno investito la gestione di immobili pubblici o parapubblici
In merito alla campagna stampa in atto a Roma, ma anche in altre città ad esempio Milano, che ha evidenziato la presenza di inquilini eccellenti in alloggi di enti, asl, comune, regione, in particolare in aree di pregio o centrali, l’Unione Inquilini ritiene scandaloso che vip o privilegiati, a prescindere dal canone pagato, abitino in alloggi pubblici o parapubblici sia in periferia che in aree di pregio.
L’Unione Inquilini ritiene che i vip o i privilegiati oltretutto con redditi altissimi debbano uscire dagli alloggi pubblici o parapubblici e che tutti, e ribadiamo, tutti gli alloggi devono essere assegnati o locati esclusivamente attraverso bandi che indichino in maniera chiara e trasparente i requisiti di chi può partecipare al bando di locazione, i redditi, i motivi di decadenza dell’assegnazione, la durata contrattuale etc.
Queste regole devono valere per i patrimoni non di edilizia residenziale pubblica di: regione, comune, ipab, enti ospedalieri, enti, ad esempio il sant’alessio, le casse professionali, ad esempio cassa ragionieri e inarcassa.
Sarebbe davvero un controsenso se questa campagna alla fine sortisse l’effetto di portare all’aumento sconsiderato del canone per migliaia di famiglie normali e al conseguente sfratto di centinaia di famiglie a basso reddito, o ad una colossale dismissione di tali immobili che avrebbe come conseguenza, la precarietà abitativa di famiglie normali che li abitano ed invece “l’affare” proprio per quei vip e privilegiati che si volevano denunciare.
Il nostro sindacato non può accettare supinamente che a fronte di decine di migliaia di famiglie in graduatoria, di migliaia di sfrattati a basso e medio reddito, ci siano persone che solo per conoscenze e ammanicamenti accedono ad alloggi pubblici e parapubblici.
Chiediamo, quindi, con forza, che venga sottratta agli enti pubblici e parapubblici ma anche a ipab e casse professionali la discrezionalità nella scelta dei conduttori nelle nuove locazioni di alloggi, nella determinazione dei canoni e nei criteri di permanenza.
Se, come dicono tutti i giornali, è scandaloso che privilegiati abbiano ottenuto queste case, allora a chi dovrebbero andare tali alloggi? Se devono andare, come diciamo noi, a persone normali con redditi medio bassi, appare evidente che i canoni non possano che essere rapportati al reddito di famiglie normali, così come previsto dagli accordi sindacali.
Noi non accettiamo il ragionamento che sottende all’attuale campagna stampa: “poiché ci sono i privilegiati con canoni di locazione al di sotto il mercato o con canoni di assoluto favore, allora lasciamoceli pure ma a canoni rapportati al mercato”.
Nelle case degli enti pubblici e parapubblici, così come nelle case di comune, regione, ipab etc, non ci sono solo i vip, e i canoni non devono rincorrere un mercato che esclude dal diritto alla casa le famiglie più bisognose, ma devono calmierare un mercato che negli ultimi anni è impazzito.
Gli enti citati dai giornali in questi giorni, guarda caso sono enti che non hanno firmato accordi con i sindacati, e in questi giorni stanno inviando decine di lettere di sfratto ai nuclei familiari in difficoltà economica, chiedendo il rilascio “entro 5 giorni”, per far posto a nuovi inquilini più ricchi. E’ questo che si vuole?
Negli ultimi 10 anni abbiamo sottoscritto, insieme agli altri sindacati inquilini, decine (forse centinaia) di accordi con enti pubblici, parapubblici e privati per la determinazione di un canone di affitto sopportabile per oltre 50.000 famiglie normali. In tutti i casi in cui abbiamo sottoscritto accordi la morosità è scesa sensibilmente, così come gli sfratti per finita locazione, eliminando possibile nuova emergenza abitativa; se di questi accordi si sono avvantaggiati una minoranza di VIP, non è colpa degli accordi ma di chi ha dato loro in locazione questi alloggi e continua a mantenerli negli stessi.
Non è un caso che, nonostante le nostre ripetute richieste, nessun ente ha mai formalizzato con noi accordi sulle modalità di accesso alle nuove locazioni.
Alcuni enti privatizzati si sono rifiutati di sottoscrivere accordi con i sindacati e il risultato ? Centinaia di sfratti per finita locazione, sfratti per morosità, case vuote perché locate a prezzi troppo alti (solo la cassa Avvocati da oltre 4 mesi non riesce ad affittare oltre 20 appartamenti immessi sul mercato ad oltre 1.000 euro al mese), determinando emergenza abitativa e conflittualità sociale. Laddove al contrario abbiamo siglato accordi non ci sono stati casi di sfratti per morosità.
La questione casa va affrontata globalmente facendola uscire dallo scandalismo e dal sensazionalismo per evitare una liberalizzopoli deleteria.
L’Unione Inquilini propone in sintesi che:
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Tutte le unità immobiliari ad uso abitativo del patrimonio non erp di proprietà di regione, comune, ipab e enti privatizzati e casse professionale devono essere locate esclusivamente a nuclei famigliari che partecipano a bandi pubblici nei quali siano indicati i limiti di reddito per la partecipazione, i limiti di reddito per la permanenza nell’alloggio, la durata contrattuale, il numero di alloggi disponibili, il canone che deve essere rapportato al reddito, le sanzioni per gli enti locali o enti privatizzati o altri soggetti, applicate nel caso in cui l’alloggio non fosse assegnato in base alla graduatoria del bando per alloggi di social housing.
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Siano disdettati tutti i contratti di locazione in essere relativi a soggetti o nuclei famigliari che non abbiamo i requisiti previsti dal bando pubblico per l’assegnazione o la permanenza in tali alloggi;
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La Regione con apposita legge sentiti i sindacati inquilini e i comuni determina le modalità e i criteri per le assegnazioni e la permanenza in alloggi non E.R.P. di social housing.
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Siano sospesi tutti i piani di vendita di alloggi di proprietà di regione, comuni, ipab;
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Sia sancito l’obbligo per le casse professionali di stipulare accordi integrativi per il rinnovo dei contratti ai sensi della legge 431/98 art. 2 comma 3.
Unione Inquilini
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