La campagna mira a far emergere i processi attraverso cui la vita quotidiana dei cittadini viene condizionata da istituzioni lontane dalle comunità.
COMUNICATO STAMPA
“Difendiamo il libero uso dei semi per i piccoli agricoltori”
Al via la campagna “SBLOCCHIAMOLI – Cibo, salute e saperi senza brevetti”
“Difendere il diritto dei piccoli coltivatori europei a riprodurre in azienda, riutilizzare e rivendere i semi acquistati”: è la prima richiesta della campagna “SBLOCCHIAMOLI – Cibo salute e saperi senza brevetti”, promossa da un gruppo di Ong, associazioni e università, nell’ambito del progetto “Knowledge Health and Food for all” co-finanziato dalla Commissione europea.
La campagna mira a far emergere i processi attraverso cui la vita quotidiana dei cittadini viene condizionata da istituzioni lontane dalle comunità. Organizzazioni che si occupano di proprietà intellettuale, in particolare di brevetti su farmaci e semi, incidono sui diritti fondamentali al cibo alla salute e alla conoscenza.
In occasione della quarta sessione dell’organo direttivo del Trattato internazionale sulle risorse genetiche vegetali per l’alimentazione e l’agricoltura (Trattato Fao sui Semi), che si apre oggi a Bali e si conclude il 18 marzo, la campagna vuole affermare la necessità di difendere e valorizzare i diritti degli agricoltori e in particolare quello di “conservare, utilizzare, scambiare e vendere sementi”, come previsto dall’articolo 9 del Trattato.
“Il piccolo coltivatore europeo rischia di perdere il diritto a riutilizzare nella propria azienda le sementi acquistate, senza dover pagare ogni anno le royalties alle ditte produttrici”, afferma Riccardo Bocci, agronomo, coordinatore della Rete Semi Rurali e consulente della campagna per il gruppo di lavoro “Diritti di proprietà intellettuale e Sovranità Alimentare”. “Inoltre, l’Ufficio Europeo dei Brevetti – spiega Bocci – sta riconoscendo, su pressione di grandi ditte sementiere quali Monsanto e Syngenta, diversi brevetti su varietà vegetali in aperta violazione della normativa europea sul brevetto biotecnologico”. Secondo Bocci, “azioni di questo tipo, evidenziano una pericolosa tendenza a passare dal sistema della “privativa vegetale”, che prevede il diritto dei piccoli agricoltori a utilizzare liberamente le sementi dopo averle acquistate, al sistema del brevetto che lascia agli agricoltori solo il diritto d’uso sulle sementi per una singola annata agraria”.
“Si tratta di problemi che hanno un forte impatto sulla vita quotidiana dei cittadini, ma su cui gli amministratori locali non decidono concretamente, mentre le scelte vengono definite da organizzazioni lontane dalle comunità”, afferma Arturo Parolini, presidente della ong Ricerca e Cooperazione, capofila del progetto. “Per questo – continua Parolini – con la campagna “SBLOCCHIAMOLI – Cibo salute e saperi senza brevetti” ci rivolgiamo agli enti locali, quali principali alleati delle nostre azioni per la tutela dei beni comuni e per il rispetto dei diritti essenziali”.
La campagna è promossa da: RC, Cric, Cies, Cestas, Cospe, Icei, Re.Te, N:Ea, Màs Vida e Cad. In collaborazione con: Crocevia; Regione Umbria; Università del Molise; Università di Macerata; Università del Salento; Aiab; rivista “Agricoltura, Istituzioni, Mercati”; Ipogea; Più Vida onlus, Secours Populaire Francaise; Fundaciòn Familias Unidas; Navdanya; Mesa Agraria; Fundaciòn Terranueva.
Per approfondire: www.senzapatente.org
Trattato internazionale sulle risorse genetiche per l’alimentazione e l’agricoltura
Il trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche e per l’Alimentazione e l’Agricoltura (International Treaty on Plant Genetic Resources for Food and Agriculture – ITPGRFA) anche conosciuto come il “Trattato internazionale sui semi”, è un accordo internazionale vincolante e multilaterale, sviluppato nell’ambito della Fao e entrato in vigore il 29 giugno 2004.
Cosa prevede:
In accordo con la Convenzione sulla diversità biologica (CDB) mira a garantire la sicurezza alimentare attraverso la conservazione, lo scambio e l’uso sostenibile delle risorse fitogenetiche mondiali per l’alimentazione e l’agricoltura, così come l’equa condivisione dei benefici che possa nascere dal suo uso.
In particolare il Trattato riconosce i diritti degli agricoltori che devono essere garantiti a livello nazionale in merito a:
– avere un accesso facilitato alle risorse genetiche vegetali incluse nel Trattato e conservate nella banche dei semi;
– essere coinvolti nella presa di decisioni relative all’uso della biodiversità agricola;
– usare, riprodurre, vendere e scambiare le sementi prodotte in azienda.
L’incontro di Bali:
A Bali (Indonesia) dal 14 al 18 marzo si svolge la quarta sessione dell’organo di governo del Trattato. I governi firmatari dovranno delineare, finalmente, le strategie e i meccanismi finanziari per una sua fattiva attuazione e decidere come mettere in pratica i diritti degli agricoltori.
Per approfondire:
http://www.planttreaty.org/
http://www.itpgrfa.net/