Malagrotta: a Co.la.ri. non un centesimo di più. Per chiusura e capping la società deve usare risorse nella tariffa di gestione.
Legambiente Lazio – Comunicato stampa
Roma, 7 aprile 2011
Malagrotta: a Co.la.ri. non un centesimo di più. Per chiusura e capping la società deve usare risorse nella tariffa di gestione
Oltre 100 milioni di euro per il capping di Malagrotta: questa la cifra che – stando a quanto riportato da Affaritaliani.it – avrebbe chiesto la Co.la.ri., il consorzio che gestisce la discarica di Malagrotta, agli enti pubblici per la chiusura definitiva e la piantumazione degli alberi sopra i rifiuti. Una richiesta del tutto illegittima, secondo Legambiente Lazio, poiché nella tariffa che il Comune paga al consorzio è già compresa la quota per gli oneri di chiusura.
“Le istituzioni non possono assolutamente cedere a una richiesta del genere – ha detto Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. Sono già stati destinati fior fiori di soldi pubblici per i costi di gestione e post-gestione della discarica, ora il gestore deve garantire l’assolvimento dei suoi obblighi senza un solo centesimo di più. Non si tratta di punti di vista: la legislazione regionale in materia è molto chiara.”
La delibera regionale n.360 del 2004, infatti, aggiornando la normativa del 1984, fissa in 13,925 euro/tonnellata la quota di tariffa di accesso in discarica, relativamente ai RSU e ai RSAU, da destinarsi alle attività di post gestione delle discariche. Una quota dunque che i cittadini romani stanno già pagando e che servirà a “coprire i costi di chiusura e di gestione successiva alla chiusura per un periodo di almeno trenta anni”, si legge ancora nella delibera.
“La messa in sicurezza e il recupero ambientale del sito inquinato sono due degli obblighi di post-gestione che la normativa riconosce in capo al gestore. Co.la.ri. ha già ricevuto tutta la copertura finanziara necessaria per provvedere alla copertura del sito e al progetto di riqualificazione successivo. Pertanto, non ci può essere nessuna ulteriore compensazione economica. Non vorremmo che questa richiesta nascondesse ancora una volta indicibili manovre per realizzare la nuova discarica a Monti dell’Ortaccio di fronte a quella attuale” – ha concluso Parlati.
Ufficio stampa Legambiente Lazio
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