La USB MEF denuncia la situazione insostenibile del Ministero dell’Economia e delle Finanze devastato da norme taglia-servizi, da destrutturazioni selvagge degli uffici operativi.
COMUNICATO STAMPA
MEF: COME TI SMANTELLO UN MINISTERO
LA USB NON CI STA E PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE
La USB MEF denuncia la situazione insostenibile del Ministero dell’Economia e delle Finanze devastato da norme taglia-servizi, da destrutturazioni selvagge degli uffici operativi e da mancate erogazioni dei fondi per il funzionamento di servizi primari ed essenziali.
Le Ragionerie Territoriali dello Stato, sopravvissute alla drastica riduzione degli uffici periferici del MEF, sono allo sbando e non in grado di erogare i servizi precedentemente in carico alle soppresse Direzioni Territoriali dell’Economia e delle Finanze perché i lavoratori addetti sono attualmente il 50% di quelli impiegati prima della ristrutturazione e non possono certamente sostenere i nuovi sproporzionati carichi di lavoro.
E’ a rischio la normale amministrazione di stipendi e pensioni oltre ad altre attività di rilievo sociale, quali l’antiusura e l’antiriciclaggio.
Addirittura in molti di questi uffici è stata soppressa anche la eccellente e gratuita attività di assistenza fiscale per mancanza di personale.
Inoltre la competenza territoriale delle Commissioni mediche di verifica, già di livello provinciale, è stata modificata e portata a livello regionale con sedi costituite unicamente nel capoluogo di regione, costringendo l’utenza a spostamenti più lunghi per poter espletare le visite mediche d’accertamento. Altro che Amministrazioni vicine ai cittadini.
A questo si deve aggiungere la paralisi del Comitato di Verifica per le Cause di Servizio operante a Roma e al quale affluiscono le pratiche trasmesse da tutte le Amministrazioni del settore Pubblico a livello nazionale. L’attività di questo organismo, costituito da Magistrati, Avvocati dello Stato, Dirigenti dello Stato, Ufficiali Medici Superiori delle Forze Armate e della Polizia di Stato, risulta interrotta da gennaio del 2011 per la mancata erogazione dei fondi necessari al pagamento dei suoi componenti!
Questa interruzione sta di fatto aumentando esponenzialmente l’arretrato, tenuto conto che mediamente arrivano mensilmente circa 4000 fascicoli da trattare, e colpisce un’utenza resa ancor più fragile dai problemi sanitari che la affliggono.
Questo è quanto accade nel Dicastero di Tremonti che da una parte impone la riduzione della lotta all’evasione e dall’altra smantella servizio pubblico e tutele sociali.
La USB P.I. – MEF intende contrastare il disegno del governo di far pagare la crisi solo e soltanto ai lavoratori e proclama lo stato di agitazione di tutto il personale del MEF in vista di concrete iniziative di lotta a livello locale e nazionale.
Roma, 11 maggio 2011
USB Pubblico Impiego