I consumatori europei non rischieranno più di acquistare capi di abbigliamento che contengono parti in pelle o pelliccia animale e dovranno essere correttamente informati sulla composizione degli abiti.
APPROVATO NUOVO REGOLAMENTO UE SULL’ETICHETTATURA TESSILE VOLUTO DALL’OIPA
Il Parlamento europeo ha approvato lo scorso maggio, in via definitiva, il regolamento sull’etichettatura del tessile: i capi di abbigliamento contenenti prodotti di origine animale quali pelliccia, pelle o piume, dovranno essere etichettati con la dicitura: “Contiene parti non tessili di origine animale“.
Negli ultimi anni l’OIPA e le altre associazioni animaliste internazionali hanno ripetutamente denunciato la scarsa trasparenza riguardo alla composizione dei capi di abbigliamento. Il pelo di animali, è infatti spesso usato come guarnizione negli indumenti e non sempre è facile per i consumatori distinguere tra una pelliccia vera e una ecologica, o anche solo tra un inserto costituito da pelle vera o finta.
Oltre a stabilire questa importante direttiva, il Parlamento europeo ha inoltre evidenziato la necessità di valutare per il futuro l’utilizzo di nuove tecnologie per garantire la tracciabilità dei tessuti, come i microchip o le frequenze radio, al posto delle tradizionali etichette.
Dopo l’approvazione dell’assemblea UE, le nuove regole sull’etichettatura dovranno essere formalmente sottoscritte dai 27 Paesi membri. Il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea. Per i nuovi requisiti di etichettatura sarà necessario aspettare un periodo di transizione di due anni e mezzo, per dare alle aziende il tempo di adeguarsi.
“L’OIPA è soddisfatta – commenta Massimo Comparotto, Presidente dell’OIPA Italia Onlus – Finalmente si darà modo al cittadino di scegliere ed evitare così l’acquisto di indumenti prodotti con la sofferenza di milioni di animali innocenti. Questo regolamento è un importante risultato conseguito dalle associazioni animaliste grazie ad anni di lotte sul fronte politico e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica”.