Si è svolto a Roma il convegno “Rom: dai torrenti ai condomini”, un “punto della situazione” sulla presenza dei rom in Italia, su quello che si fa e che non si fa e su quello che si potrebbe fare.
COMUNICATO STAMPA
I Rom: ma dove devono abitare?
Roma. Ogni tanto scoppia l’allarme “zingari”. E giù con: “Non li vogliamo”, “Via da qui”, “Non ci sentiamo sicuri”, “Sono solo ladri”, “Dove li mettiamo?”.
Nonostante siano circa lo 0,23 per cento della popolazione italiana e nonostante siano cittadini italiani più della metà, costituiscono un problema troppo spesso vissuto, soprattutto nelle grandi città, come “fastidio”. Il “punto della situazione” sulla presenza dei rom in Italia, su quello che si fa e che non si fa e su quello che si potrebbe fare, è stato illustrato a Roma nel corso del convegno “Rom: dai torrenti ai condomini”: una specie di “Conferenza nazionale” o “Stati generali” che vede riuniti tutti coloro che si occupano del fenomeno rom per fare una analisi della questione al fine di proporre soluzioni e nuove prospettive. Nel corso dell’iniziativa, organizzata da “Bottega Solidale Onlus” (ieri, presso la sala Gonzaga del Comando Generale della Polizia Municipale di Roma, in via della Consolazione 4), si è parlato soprattutto della situazione abitativa della popolazione rom e del superamento dei tradizionali “campi nomadi”.
Insomma, dove devono abitare gli “zingari”?
Al convegno sono intervenuti rappresentanti delle Università e delle varie Associazioni che in questi anni, a vario titolo, si sono occupati della questione rom. L’obiettivo, raggiunto con successo, è essere ascoltati e dar voce, in base alle esperienze tra i vari attori interessati, ad un confronto con le istituzion, che si è indirizzato verso un interessante contributo. Tra i relatori: Nicola Solimano della Fondazione Michelucci di Firenze; Ulderico Daniele
dell’Osservatorio sul razzismo dell’Università Roma Tre; Filippo De Dominicis, della Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza; Don Massimo Mapelli della Casa della Carità di Milano; Sergio Bontempelli, Presidente dell’Associazione Africa Insieme di Pisa; Carlo Longari, della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tor Vergata; Francesco Alvaro, Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio.
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