No alla delibera di Roma Capitale che prevede la vendita degli ex depositi ATAC. Unione Inquilini: “Solo case popolari in quelle aree”.
Roma 23 giugno 2011
Comunicato stampa
NO ALLA DELIBERA 35; NELLE AREE DEI DEPOSITI DELL’ATAC DEVONO ESSERE COSTRUITE CASE POPOLARI. DICHIARAZIONE DI RENATO RIZZO DELLA SEGRETERIA DELL’UNIONE INQUILINI DI ROMA
Renato Rizzo della segreteria romana dell’Unione Inquilini in una nota ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“E’ in discussione in questi giorni in Campidoglio la Delibera 35 che mette in vendita 15 ex depositi, e le relative aree, dell’Atac.
L’Unione Inquilini ritiene questo un atto politico e amministrativo gravissimo in continuità con le politiche speculative e privatistiche attuate negli ultimi anni dalla Giunta Alemanno.
Cosi come per la svendita dei ‘’Forti militari’’ si privilegia in questa proposta la Confedilizia e non si intacca la parentopoli,a tutto danno dei cittadini dei lavoratori e del futuro urbanistico della città.
In una situazione di crisi strutturale abitativa come quella vissuta dalla città di Roma come si può pensare di dare aree pubbliche ai privati che hanno tutto l’interesse a edificare abitazioni di lusso e strutture commerciali?
Servono case popolari e non serve costruire case popolari a quaranta chilometri dalla città.
L’Unione Inquilini invita sia la maggioranza comunale che l’opposizione a considerare seriamente il dramma abitativo della Capitale dando risposte concrete e non ad uso e consumo della rendita immobiliare e della speculazione, è necessario recuperare, costruire o acquistare 50.000 case popolari.
Tra breve uscirà il bando casa sarà un bando vuoto se non si metteranno a disposizione le aree dove edificare edilizia residenziale pubblica, quella tipologia abitativa dove gli affitti sociali o agevolati possano permettere alle fasce deboli di poter vivere dignitosamente in alloggio adeguato e sostenibile economicamente.
Siamo preoccupati del fatto che l’attuale Giunta Alemanno e la sua maggioranza consiliare possano anche solo ipotizzare di dotarsi di case popolari molto al di fuori della città con tutto il disastro sociale e ambientale derivante dalla cementificazione dell’agro romano che ne potrà derivare.
Ma è anche possibile che la Giunta Alemanno questo problema non se lo ponga e che infischiandosene del fabbisogno reale (35.000 famiglie nella vecchia graduatoria) forse non intenda proprio attuare alcun piano di edilizia pubblica vera.
Le aree dell’Atac nelle quali insistono gli ex depositi sono perfette per l’edilizia residenziale pubblica, perche la maggior parte di loro sono inserite nel tessuto urbano non c’è bisogno di costruire nuove strade, nuove scuole, nuove chiese e servizi.
Bene hanno fatto i Movimenti di lotta per la casa ad occupare – e non solo simbolicamente -il deposito Atac di San Paolo.
Per questo ribadiamo con forza la nostra richiesta in merito alla delibera 35 che deve essere ritirata o modificata strutturalmente inserendo l’obbligatorietà a costruire sulle ex aree dei depositi dell’ Atac almeno il 50% di edilizia residenziale pubblica.”
Unione Inquilini – Segreteria di Roma e Lazio
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