Goletta Verde a Fiumicino, “Giù le mani dalla costa”

Gloetta Verde fa tappa a Fiumicino. Grandi infrastrutture, cemento e il progetto della nuova discarica minacciano seriamente il litorale e la sicurezza del territorio.

Fiumicino (Rm), 5 luglio 2011 Comunicato Stampa

Goletta Verde di Legambiente a Fiumicino

“GIÙ LE MANI DALLA COSTA”

Grandi infrastrutture, cemento e il progetto della nuova discarica minacciano seriamente il litorale e la sicurezza del territorio

Legambiente: “Verificare lo stop ai lavori del porto fino al ritiro delle autorizzazioni. Basta discariche: servono raccolta differenziata porta a porta, riuso e riduzione dei rifiuti. Ritirare subito il progetto per il raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino, occorre una proposta alternativa”

Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente, in viaggio dal 22 giugno per denunciare le attività ai danni del mare e delle coste italiane, con il suo arrivo nel Lazio e in particolare a Fiumicino, lancia un monito importante per la salvaguardia del territorio: i progetti faraonici del porto della Concordia e del raddoppio dell’aeroporto Leonardo Da Vinci, insieme alla proposta di localizzare una discarica e forse un inceneritore a Palidoro, sono una concreta minaccia che mette a rischio oltre il pregiato e delicato ecosistema, anche le possibilità delle comunità locali di essere protagoniste nello sviluppo economico e turistico del territorio.

La denuncia di Legambiente è contenuta nel dossier presentato questa mattina a Fiumicino dall’associazione ambientalista e da alcuni comitati locali, dal titolo “Quale sviluppo per le coste del Lazio?- Il caso Fiumicino”. Un caso emblematico di sviluppo ai danni del territorio, nonostante sia inserito in un contesto di estrema delicatezza che comprende i 7.750 ettari tutelati dalla Riserva Statale del Litorale Romano, nonché la riserva orientata della foce del Tevere.

“I nuovi progetti previsti a Fiumicino disegnano uno scenario del tutto insostenibile per il territorio costiero italiano -dichiara Giorgio Zampetti, Portavoce di Goletta Verde-. Un porto in area a rischio idrogeologico molto elevato, un raddoppio aeroportuale in aree di massima tutela della Riserva del Litorale e una inutile discarica in pregiate aree agricole sono progetti inaccettabili e incompatibili, che vanno fermati per evitare danni al territorio. Lo sviluppo del futuro non può compromettere irreversibilmente il delicato equilibrio ambientale dell’area”.

A partire dal “Porto della Concordia” di Fiumicino, Legambiente con la Goletta Verde chiede cose molto precise a partire dalla verifica da parte della Regione Lazio dello stato dei lavori del porto, fermi da nove mesi, degli appalti e dei sub appalti, fino alla revoca delle autorizzazioni rilasciate e lo stop alla realizzazione del progetto dell’assurdo gigante di cemento. Sono previsti infatti 129.700 metri cubi e 104,29 ettari di demanio per 1.445 posti barca, nel pieno della Foce del Tevere, in area di esondazione del fiume a “rischio idrogeologico molto elevato” R4.

Sul raddoppio dell’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Roma, Legambiente chiede ad ADR il ritiro del progetto, un inutile e sciagurato diluvio di quasi un milione di metri quadri di suoli cementificati all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano. La stessa società si faccia invece promotrice di una proposta di sviluppo alternativa che affronti anche il serio problema dell’inquinamento acustico ed atmosferico per le popolazioni residenti nell’area circostante, con i decibel già oggi alle stelle con punte oltre i 100 dB(A), secondo quanto emerge dall’unico monitoraggio disponibile, realizzato proprio da Legambiente e dal Comitato Fuoripista. La seconda aerostazione prevista, con centri congressi, alberghi, parcheggi, uffici, per un totale di 1.400 ettari, non serve. Ad agosto 2010 l’aerostazione esistente ha gestito, secondo ADR, circa 360 mila transiti, che con una proiezione annua significa che l’Aeroporto di Fiumicino sarebbe oggi in grado di movimentare oltre 65,5 milioni di passeggeri, senza considerare il completamento del molo “C”, che porterebbe la capacità ad almeno 70 milioni di passeggeri annui.

Ma in questi giorni il tema più caldo è certamente quello del sito per la nuova discarica della Capitale e forse per un inceneritore, collocati in una splendida area agricola a Palidoro, a nord di Fiumicino. Il Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Lazio è pieno di belle intenzioni sulla differenziata, ma prevede un “piano B” fatto di nuove discariche e inceneritori, nel malaugurato caso non si raggiungessero gli obiettivi. Basta discariche: Legambiente ha chiesto alla Regione Lazio di lasciare il posto ad una nuova politica pubblica sui rifiuti seria e rigorosa, che punti ad azioni concrete e investimenti su riduzione, riuso e riciclaggio dei materiali piuttosto che su discariche e incenerimento, rendendo protagonisti gli enti locali e i cittadini.

“Giù le mani dalla costa, basta inutile cemento per porti e aeroporti e progetti assurdi di nuove discariche, la crisi nel Lazio va superata puntando su riqualificazione e innovazione, la Regione deve rottamare una politica vecchia e scialacquona, attenta ai grandi interessi piuttosto che all’interesse pubblico di tutti -ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Bisogna guardare al futuro: il territorio, l’acqua, il demanio, i beni comuni faranno la differenza per la qualità della vita e delle economie. Non si possono sperperare risorse così fondamentali per progetti inutili, chiediamo di verificare lo stop ai lavori del porto fino al ritiro delle autorizzazioni, un nuovo corso per la gestione dei rifiuti fatto di differenziata porta a porta, riuso e riduzione e una proposta alternativa al raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino”.

Hanno partecipato all’iniziativa Florestano Bianchi e altri rappresentanti del Comitato Fuoripista, rappresentanti comitato no porto, rappresentanti comitato Fiumicino Rifiuti Zero.

Ufficio Stampa di Legambiente Goletta Verde

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