Il presidente di Anci Toscana al Direttivo regionale ribadisce il giudizio negativo sulla manovra. Sugli assetti istituzionali “serve per la Toscana un sistema più moderno”.
COMUNICATO STAMPA
Cosimi: “Il Patto di stabilità ci paralizza”
Firenze, 26 agosto 2011. Manovra economica, riassetti istituzionali, rilancio dell’ISEE come regola su cui riparametrare l’intero sistema di aiuti ai cittadini. Sono questi i punti principali toccati dal presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno, nella relazione introduttiva al Direttivo regionale dell’Associazione dei Comuni toscani che si è riunito oggi a Firenze.
Rispetto al primo punto della relazione, condivisa dal Direttivo, Anci Toscana chiederà alla Regione di aprire un tavolo per costruire insieme una proposta di rilancio sull’ISEE: “Occorre mettere ordine e costruire un sistema – ha affermato Cosimi – che preveda un unico ISEE toscano che valga per tutti i servizi ai cittadini”.
Sulla manovra economica “il nostro giudizio resta fortemente negativo – ha detto Cosimi, che ieri a Roma ha preso parte al Direttivo nazionale dell’Associazione dei Comuni –. Chiediamo una sospensione, una revisione o un allentamento del Patto di stabilità che è il punto su cui siamo paralizzati, perché così com’è formulato blocca investimenti già possibili e frena lo sviluppo economico dei territori”. Riguardo all’addizionale Irpef “non vogliamo fare i ‘gabellieri’ dello Stato agli occhi dei cittadini, anche perché l’addizionale Irpef va ad incidere su chi le tasse già le paga, non produce equità – ha aggiunto Cosimi -senza contare che, combinata con il Patto di stabilità, si possono venire a creare situazioni per cui entrano nelle casse comunali soldi che poi non si possono comunque spendere”. Infine il riordino degli assetti istituzionali: “Siamo assolutamente contrari al ricorso alla decretazione d’urgenza su questo punto”, ha affermato Cosimi. La Toscana “deve aprire una fase di ristrutturazione del proprio assetto istituzionale – ha aggiunto -. Siamo per il superamento delle Province e a favore di sistemi omogenei sul piano dell’economia e dei servizi – ha detto Cosimi – ma in generale va pensato per la nostra regione un assetto più moderno, che tenga conto di criteri che non siano solo il territorio o il numero di abitanti ma anche l’economia e l’identità”.
Cosimi ha quindi ricordato che Anci Toscana sarà presente all’Assemblea dei rappresentanti delle Anci regionali del Nord in programma lunedì 29 agosto a Milano per dire no ai tagli contenuti nella manovra e all’accorpamento dei piccoli comuni e prenderà parte alla manifestazione dei Comuni del Centro Italia fissata per il 23 settembre a Perugia.
Ufficio stampa Anci Toscana
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COMUNICATO STAMPA
Taglio costi della politica, in Toscana riduzione inferiore a 2 milioni
Saranno 200 i Comuni toscani interessati dal provvedimento di qui al 2016
Firenze, 26 agosto 2011. Riduzione di 1387 consiglieri comunali e taglio di 315 assessori: sono le prime stime, elaborate da Anci Toscana, sugli effetti che di qui al 2016, se non ci saranno modifiche, avranno nella nostra regione le norme contenute nell’articolo 16 del D.L. 138/2011, che prevede una netta sforbiciata alle giunte e ai consigli comunali nei comuni da 0 a 10.000 abitanti.
Ma con quali risparmi effettivi? Secondo i primi calcoli (le tabelle sono disponibili sul sito di Anci Toscana), la riduzione del numero di assessori comporterà un risparmio in cinque anni, in relazione alle scadenze elettorali, di poco superiore a 1 milione e 600mila euro, mentre il risparmio per la riduzione del numero dei consiglieri sarà pari a poco meno di 250mila euro.
Complessivamente dunque si tratta di un contenimento dei costi di poco inferiore a 1 milione e 900mila euro. Un risparmio che, approssimativamente, potrebbe essere raggiunto nel caso in cui per un anno 10 deputati toscani rinunciassero alle proprie indennità e benefit.
In totale sono 200 i comuni toscani a cui si applicherà il provvedimento: 19 sotto i 1000 abitanti, 68 con popolazione compresa tra i 1000 e i 3000 abitanti, 47 quelli tra i 3000 e i 5000, 66 tra i 5000 e i 10.000.
Nello specifico, tra le amministrazioni comunali interessate dal provvedimento, 14 andranno al rinnovo nel 2012, 5 nel 2013, 157 nel 2014, 6 nel 2015 e 18 nel 2016.
Ufficio stampa Anci Toscana