Dalla Consulta di Anci Toscana e dall’incontro con Uncem la richiesta di un incontro urgente alla Regione sulle prospettive della pdl regionale sui riassetti istituzionali.
COMUNICATO STAMPA
Piccoli comuni toscani: “Sulle modifiche alla manovra
disattese molte richieste dell’Anci. Continua la mobilitazione”
Dalla Consulta di Anci Toscana e dall’incontro con Uncem la richiesta di un incontro urgente alla Regione sulle prospettive della pdl regionale sui riassetti istituzionali
Firenze, 30 agosto 2011. Richiesta di un incontro urgente al presidente della Regione Toscana per valutare le prospettive della proposta di legge regionale sui riassetti istituzionali – attualmente all’esame del Consiglio regionale – alla luce della manovra di Ferragosto e in particolare dei provvedimenti relativi ai Piccoli comuni. È la richiesta che arriva a conclusione della Consulta dei piccoli comuni di Anci Toscana, che si è riunita oggi a Firenze allargata anche ai sindaci dei Comuni sotto i 1000 abitanti e a cui ha fatto seguito un incontro con i rappresentanti di Uncem Toscana.
“Le modifiche che si stanno prospettando rispetto al DL 138/2011 del Governo in tema di tagli ai trasferimenti statale sembrano tenere conto solo molto parzialmente delle richieste espresse da Anci e Uncem e riaffermate dalla manifestazione di ieri a Milano – afferma Pierandrea Vanni, sindaco di Sorano e coordinatore della Consulta Piccoli comuni di Anci Toscana -. Ancora fra l’altro non è chiaro se i tagli riguarderanno indistintamente e in modo lineare tutti i Comuni, cosa che risulterebbe devastante per quelli sotto i 5000 abitanti”. Secondo la Consulta piccoli comuni di Anci Toscana, che ha deciso di proseguire la mobilitazione degli amministratori assieme a Uncem e Lega delle Autonomie, le modifiche al DL che si stanno delineando non sembrano aver accolto le richieste di uno stralcio dell’articolo 16: “Se è vero – afferma Vanni – che non ci sarà la cancellazione dei Comuni sotto i 1000 abitanti, è altrettanto vero che si interviene in maniera pesante sull’autonomia e sui livelli di rappresentanza di tutti i Comuni sotto i 10.000 abitanti. Si continua ad insistere in un’assurda e ingiustificata equiparazione dei piccoli comuni con i costi della politica e si riduce drasticamente la rappresentanza democratica dei cittadini nelle assemblee elettive a fronte di gettoni di presenza per i consiglieri e di indennità per gli assessori e per i sindaci assolutamente irrisorie”.
“E’ veramente mortificante e incredibile – conclude Vanni – che l’unico taglio ai costi della politica che si realizza immediatamente sia quello relativo agli amministratori dei piccoli comuni, che in questo momento vengono rappresentati come i responsabili dei costi della ‘casta’. Una situazione offensiva per quanti si impegnano nei piccoli comuni con uno spirito di volontariato e di servizio ai cittadini”.