“Per gli animali la caccia è una guerra impari”

La LAV annuncia la sua protesta per l’apertura della nuova stagione di caccia attraverso la partecipazione, domenica 25 settembre, alla Marcia della Pace Perugia-Assisi.

Comunicato stampa LAV 16 settembre 2011

APERTURA DELLA CACCIA, LAV: PER ANIMALI E’ GUERRA IMPARI. IL 25/9 MANIFESTEREMO ALLA MARCIA DELLA PACE PERUGIA-ASSISI CONTRO QUESTA STRAGE E IL DECRETO LEGISLATIVO PRESTIGIACOMO CHE OFFRE “SCONTI” AI BRACCONIERI
TROPPI REATI VENATORI, INCIDENTI E CONDANNE DELL’UE. GIOVANI IN FUGA DALLA CACCIA
LAV: “I CACCIATORI SONO L’1% DELLA POPOLAZIONE, MENTRE L’80,5% DEGLI ITALIANI E’ ANTICACCIA. PAGHIAMO TUTTI PER L’ATTIVITA’IMMORALE DI POCHI”

“Per gli animali la caccia è una guerra impari”, afferma la LAV che annuncia la sua protesta per l’apertura della nuova stagione di caccia attraverso la partecipazione, domenica 25 settembre, alla Marcia della Pace Perugia-Assisi (evento facebook), in segno di dissenso verso l’uccisione di ogni essere vivente. La Marcia vuole essere anche un forte segnale di protesta nei confronti del Decreto Legislativo 121*, pubblicato in G.U. n.177 del 1 agosto scorso, che introduce norme dannose per la fauna selvatica e inaccettabili “sconti” ai bracconieri, snaturando così la Direttiva europea 2008/99 che all’articolo 5 intima agli Stati Membri di “adottate le misure necessarie per assicurare che i reati siano puniti con sanzioni penali efficaci, proporzionate e dissuasive”.

Cento milioni di animali uccisi ogni anno, una media di 100 vittime a stagione per “incidenti” avvenuti durante le battute, migliaia di reati registrati dal Corpo Forestale dello Stato, e ben 7 condanne negli ultimi 20 anni inflitte alla Repubblica Italiana dalla Corte di Giustizia Europea: sono questi i numeri della caccia, mattanza legalizzata che anche quest’anno apre la stagione ufficiale la terza domenica di settembre per concludersi fra cinque mesi, a fine gennaio.

Secondo il Corpo Forestale dello Stato nel solo 2009, dati alla mano, si sono registrati 1516 reati, di cui 938 riguardanti la tutela della fauna selvatica autoctona (caccia, antibracconaggio e controllo della tassidermia) e 306 relativi alle norme sul maltrattamento degli animali.

Sono invece 4996 gli illeciti amministrativi registrati nello stesso anno per violazioni di diverso genere, in materia di polizia veterinaria, maltrattamento, traffico di specie protette.

Al di là delle pur leggere flessioni del numero degli illeciti, il valore delle sanzioni notificate ai trasgressori è praticamente raddoppiato rispetto all’anno precedente, e sfiora i 3 milioni di euro (dati del CFS). Elevato anche il numero delle vittime in ambito venatorio: 25 i morti e 78 persone ferite nel 2009 e altri 25 morti e 75 feriti nella stagione 2010/2011 (dati Associazione vittime della caccia).

“Ciò che sorprende – afferma Massimo Vitturi, responsabile del settore Caccia e Fauna della LAV – non è soltanto lo scempio in termini di rispetto degli animali e di biodiversità che avviene ogni anno, ma il fatto che questo avvenga ad opera dell’1% della popolazione (a tanto ammontano i cacciatori secondo le ultime stime) mentre secondo i più recenti sondaggi (il Rapporto Italia 2011 di Eurispes) l’80,5% degli intervistati si è detto poco o affatto d’accordo con l’andare a caccia”.

I dati di Eurispes, d’altro canto, trovano eco nei sondaggi Ipsos, secondo cui l’80% degli italiani non solo giudica la caccia un’inutile crudeltà che andrebbe vietata o rigidamente regolata, ma non andrebbe a fare scampagnate o escursioni nel periodo di attività venatoria per paura.

Come dire di non poter godere delle meraviglie del nostro patrimonio ambientale per ben cinque mesi l’anno, e anche più, se si considera che le doppiette, incredibilmente libere di attraversare per legge le proprietà private, sparano anche in deroga. Deroghe che dovevano restare eccezioni e, invece, spesso sono diventate la regola, tanto che per ben 7 volte negli ultimi 20 anni la Corte di Giustizia europea ha bacchettato l’Italia: “la Repubblica Italiana è venuta meno agli obblighi che le derivano dalle direttive comunitarie”, sentenziano i giudici di Lussemburgo.

Così, mentre il numero dei tesserini venatori scende (-55,8% secondo l’Istat) e l’età media dei cacciatori diventa sempre più alta, milioni di animali innocenti muoiono e decine di specie rischiano di scomparire per sempre dal nostro Pianeta, con incalcolabile danno per la biodiversità e per l’ambiente.

*“Attuazione delle direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell’ambiente, nonché della direttiva 2009/123/CE, che modifica la direttiva 2005/35/CE, relativa all’inquinamento provocato dalle navi e all’introduzione di sanzioni per violazioni”

Per informazioni sulla Manifestazione nazionale contro la caccia alla Marcia Perugia-Assisi (25 settembre): http://www.lav.it/index.php?id=1812

16 settembre 2011
Ufficio Stampa LAV  www.lav.it

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