AIAB su casi contaminazione OGM in provincia di Roma

OGM, episodi di contaminazione in provincia di Roma; AIAB: “Bene i controlli ARSIAL, ma servono maggiori garanzie e controlli sull’importazione di semi”.

 

Roma, 22 settembre 2011

Comunicato stampa

“I casi di contaminazione da OGM riscontrati in campi di mais della Provincia di Roma fanno suonare un serio campanello di allarme. Riteniamo assolutamente positiva la vigilanza esercitata in materia dall’ARSIAL attraverso controlli che permettono di evidenziare come taluni lotti di sementi importate e commercializzate in Italia risultino contaminate. Ciò mette in luce che le maglie del sistema di prevenzione nazionale su cui intervengono ENSE, ICQ e Dogane vanno ulteriormente serrate”.
Andrea Ferrante, presidente dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (AIAB), commenta così i casi di contaminazione di campi di mais da sementi OGM riscontrati in Provincia di Roma. Alla chiusura della campagna di controllo 2011, infatti, l’ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio ) ha comunicato l’individuazione di campioni positivi contaminati da varietà di mais geneticamente modificato che chiamano in causa sementi dichiarate OGM-free dalla casa produttrice Pioneer.
“Oltre che all’ambiente, alla biodiversità e ai consumatori – prosegue Ferrante – episodi del genere danneggiano gli ignari coltivatori che avevano comprato sementi regolarmente dichiarate prive di organismi geneticamente modificati. In questi casi la sanzione deve essere dirottata su chi, mettendo in commercio semi contaminati senza predisporre adeguati controlli di qualità e ingannando così i produttori, detiene la responsabilità prima del problema. La Pioneer faccia dunque sapere come intende risarcire i coltivatori per il danno economico e di immagine arrecato”.
“A preoccupare, infine, anche il fatto che negli episodi riscontrati nel Lazio gli agenti contaminati, ovvero semi di mais OGM, non sono ammessi alla coltivazione in Europa. Viene da chiedersi – conclude Ferrante – cosa accade nei Paesi dove si produce e moltiplica la semente? A che punto sono i controlli ufficiali sull’import dei semi? E come lo scioglimento dell’ENSE assicurerà garanzie di efficacia dei controlli ex ante su lotti in vendita?”.

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