“Quando una riforma agraria per l’Europa?”

L’accaparramento e la concentrazione di terre fertili non è un problema solo del sud del mondo, ma ha trasformato anche le campagne dell’Italia e dell’Europa con l’espulsione di milioni di piccoli produttori.

COMUNICATO STAMPA
QUANDO UNA RIFORMA AGRARIA PER L’EUROPA?
‘Non basta condannare l’accaparramento di terre, occorre fermarlo e ridistribuire ai contadini le terre sequestrate dalla speculazione e dalla concentrazione fondiaria’

CROCEVIA supporta la mobilitazione per i negoziati in FAO SUL LANDGRABBING
 

Roma, 7 ottobre. L’accaparramento e la concentrazione di terre fertili non è un problema solo del sud del mondo, ma ha trasformato anche le campagne dell’Italia e dell’Europa con l’espulsione di milioni di piccoli produttori. E’ la denuncia che lancia CROCEVIA alla vigilia dei negoziati intergovernativi conclusivi alla FAO – che iniziano il 10 ottobre –  per redigere  uno strumento internazionale che impegni i governi a favorire l’accesso alla terra per i piccoli produttori di cibo, proteggerli dall’espulsione, dalla concentrazione  e dall’accaparramento delle terre da parte di imprese agroalimentari, banche, fondi d’investimento.

‘La discussione tra i Governi dura da quasi tre anni e si confronta con le proposte e le critiche dei movimenti sociali e delle organizzazioni di contadini e degli altri piccoli produttori di cibo’ spiega Antonio Onorati, presidente di CROCEVIA, ‘le linee guida possono diventare lo strumento per difendere i diritti fondamentali dei contadini  dalle violazioni  e favorire l’accesso e il controllo delle terre da parte di chi le usa per produrre cibo per la sovranita alimentare dei popoli e delle nazioni’. La posta in gioco è alta, decine di milioni di ettari di terra vengono sequestrati ogni anno a fini speculativi e sottratti alla disponibilita dei piccoli produttori.

‘I negoziati ancora aperti non ci dicono se il risultato finale sarà soddisfacente. Restano da approvare  alcune parti  fondamentali come il riconoscimento dei diritti collettivi sulle terre, la necessità del consenso informato di chi la coltiva e l’abita prima di qualsiasi vendita di terra, il diritto all’indennizzazione, cioè alla giusta e equa valutazione del danno e di un suo indennizzo, il divieto assoluto all’espulsione  forzata di popolazioni rurali in caso di cambiamento dell’uso agricolo delle terre e soprattutto la regolamentazione degli investimenti in agricoltura non solo degli Stati ma anche dei privati’ continua Onorati.

Delle direttive generali, che potrebbero, se applicate, avere una ricaduta anche in Europa e in Italia, dove nel decennio 2000-2010 sono sparite oltre 700.000 aziende, tutte  con una dimensione inferiore ai  30 ettari. Quelle con una dimensione superiore, al contrario, sono aumentate in numero ed in superficie agricola a loro disposizione. Quelle superiori ai 100 ettari, invece,  sono aumentate del 23% .Oggi 15.000 aziende con una dimensione superire ai 100 ettari coltivano circa 3,5 milioni di ettari (pari al 26,6% del totale) , mentre l’1,5 milione di aziende, inferiori ai 30 ettari, (pari al 94,7% delle aziende) coltivano poco meno di 6 milioni  di ettari (cioè il 46.6% della terra agricola coltivata).

Numeri che parlano di una crescente concentrazione in mano a pochi delle terre risultato di 50 anni di politica agricola basata sul sostegno ad un’agricoltura industrializzata socialmente ed ecologicamente insostenibile. Secondo CROCEVIA: ‘Siamo nella ricorrenza della Riforma agraria in Italia che 61 anni fa ha messo le basi per consentire al  paese di sfamarsi e , oggi – come chiedono sempre più organizzazioni contadine  –  va pensata una riforma agraria e fondiaria in Europa, bloccando la concentrazione delle terre in un numero sempre più ridotto  di aziende, ridistribuendo le terre agricole e dando accesso alla terra ai giovani’. Una presenza numerosa di aziende agricole è il primo passo per la difesa del diritto al cibo.

Al contrario, le violazioni del diritto al cibo e dei diritti fondamentali dei contadini vengono documentate ormai da anni e dimostrano come le  élite dominanti, in una stretta complicita tra chi compra e chi vende le terre, non abbiano nessuna intenzione di proteggere i loro stessi cittadini. Come spiega, con ampie testimonianze originali,  il rapporto annuale de ‘L’Osservatorio sul diritto all’alimentazione ed alla nutrizione’, curato da 16  organizzazioni della società civile che lavorano insieme nei  diversi continenti e  che sarà presentato da CROCEVIA l’11 ottobre a Roma in contemporanea con Amsterdam, Berlino, Brussels, Cotonou, Delhi, Ginevra, Kinshasa, Montréal, Quito, Rio de Janeiro, Stoccolma, Tegucigalpa, Utrecht, Vienna e Washington. Lo studio effettuato congiuntamente e a livello internazionale è l’unico rapporto che si concentra sulle responsabilita degli Stati nelle violazioni  del diritto al cibo e dei diritti dei contadini.

 

APPUNTAMENTI a Roma :

Lunedì 10 ottobre ore 19:00
Serata di lancio della mobilitazione per la terra, Città dell’Altraeconomia

Intervengono:
Antonio Onorati, presidente CROCEVIA  
Andrea Ferrante, presidente AIAB, 
Farely Boly dal Mali, 
Kalissa Regier della Via Campesina – NFU del CANADA,
Chandrika Sharma dell’organizzazione di PESCATORI INDIANI ICSF

Martedì 11 Ottobre, ore 11:00 davanti alla FAO
Conferenza Stampa e mobilitazione

Intervengono:
Mamadou Ba, Conseil National de Concertation et de Coopération des Ruraux, Senegal
Lalji Desai, President, World Alliance of Mobile Indigenous Peoples and Nomadic Pastoralist, India
Jorge Stanley Icaza, International Indian Treaty Council and of the Kuna people, Panama
Kalissa Regier, Via Campesina, National Farmers Union, Canada
Rehema Bavuma, World Forum of Fish Harvesters and Fishworkers, Uganda
Claudio Giorno, Movimento No Tav, Italia

In vista del prossimo Comitato Sicurezza Alimentare Mondiale (CFS) le organizzazioni della società civile organizzano una manifestazione davanti la sede FAO per mettere in evidenza le atrocità del land grabbing e degli investimenti aziendali. Le vittime di accaparramento di terre in Mali  PVS e in Italia condividono le loro storie incontrano la stampa. L’Appello di Dakar, che invita i governi a porre fine al land grabbing e sollecita il CFS a rifiutare i cosiddetti RAI,  i principi della Banca Mondiale per l’acquisto di terre su larga scala. L’appello, sottoscritto da oltre 650 organizzazioni, sarà presentato al presidente dei negoziati.in FAO l ‘11 ottobre

19 ottobre 2011 Ore 11:00
Conferenza stampa sulla “Volatilità dei prezzi e il commercio”
Presidio della società civile/CISA nei pressi della FAO
Organizza: CROCEVIA, Creating Coherence (FAIR, MAIS), Terra Nuova, FIAN

19 ottobre 2011 ore 12:00 dentro la FAO Tavola Rotonda in collaborazione con il Segretariato del Trattato internazionale sulle risorse genetiche delle piante e per l’alimentazione e l’Agricoltura su “Sementi contadine: Le buone pratiche in agricoltura sostenibile e la sovranità alimentare”.

CHI SIAMO: Il Centro Internazionale Crocevia è un’Organizzazione Non Governativa di Cooperazione Internazionale e Solidarietà, senza fini di lucro, nata nel 1958 e riconosciuta Ente Morale nel 1962. Da oltre 50 anni Crocevia lavora, insieme alle comunità locali  e le organizzazioni sociali, nei settori dell’educazione, della comunicazione e dell’agricoltura, promuovendo e realizzando progetti di cooperazione internazionale in Medio Oriente, Asia, Africa e America Latina. Dal 1996 sostiene ed assicura il coordinamento globale dello IPC – Comitato Internazionale Sovranità Alimentare – che è lo strumento che supporta la partecipazione  autonoma delle organizzazioni dei piccoli produttori di cibo alle attività ed ai negoziati presso la FAO e le altre agenzie internazionali  che si occupano dell’alimentazione e dell’agricoltura con sede a Roma.
 

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