Nuovo presidio alla Maflow

Martedì nuovo presidio dei lavoratori della Maflow presso la Regione. Latitanza degli assessori regionali Gibelli e Rossoni.

Maflow, un accordo non rispettato

Montagnoli, CUB: “Nulla infatti è stato fatto dall’accordo del 2010, né il rilancio aziendale né le nuove assunzioni”.

14 ottobre 2011. Martedì 18 ottobre i lavoratori della Maflow saranno in presidio presso la nuova sede della Regione Lombardia, dalle ore 9.30 in poi.
“Nulla infatti è stato fatto, a seguito dell’accordo dell’agosto del 2010, con cui i nuovi proprietari polacchi nell’acquisizione dello stabilimento di Trezzano sul naviglio si erano impegnati a rilanciare l’attività sia attraverso lo spostamento di produzioni dalla Polonia e dagli altri siti produttivi che dalla riassunzione di 30 lavoratori tra il dicembre del 2010 e il giugno di quest’anno” rende noto Walter Montagnoli della CUB.
Ad aggravare la situazione la vera e propria latitanza da parte degli assessori regionali Andrea Gibelli e Gianni Rossoni, presenti in qualità di garanti istituzionali alla firma dell’accordo suddetto, e ora diventati assenti ingiustificati, soprattutto agli ultimi incontri organizzati dalle organizzazioni sindacali con i vertici della proprietà per discutere di piano industriale e delle assunzioni dei 30 lavoratori.
Negli ultimi incontri, del 30 settembre e dell’11 ottobre, di fronte all’esplicita dichiarazione fatta da CUB e Fiom di far saltare l’accordo di acquisizione degli stabilimenti italiani, cinesi e brasiliani (accordo sottoposto alla firma dei sindacati), l’azienda ha annunciato la volontà di assumere, in tre blocchi, rispettivamente a fine ottobre, fine novembre e fine gennaio, 15 lavoratori.
Inoltre, questa proposta è stata avanzata contemporaneamente alla richiesta di cassa integrazione per un numero rilevante di dipendenti, sui quasi 80 lavoratori, attualmente in forza alla Maflow di Trezzano. Quindi la storia assolutamente non finisce qui” conclude Montagnoli.

 

Confederazione Unitaria di Base

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *