Il Governo si appresta a cambiare drasticamente la normativa sulla protezione della popolazione dai campi elettromagnetici per salvare Radio Vaticana, gestori telefonici ed emittenti radio tv.
COMUNICATO STAMPA del 25 Ottobre 2011
ELETTROSMOG. INCREDIBILE MA VERO: IL GOVERNO SI APPRESTA A CAMBIARE DRASTICAMENTE LA NORMATIVA SULLA PROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE DAI CAMPI ELETTROMAGNETICI A RADIOFREQUENZA E MICROONDE ATTRAVERSO IL DECRETO SULLO SVILUPPO ECONOMICO. IN QUESTO MODO SALVEREBBE IL FUTURO DELLA RADIO VATICANA E PERMETTEREBBE AI GESTORI DELLA TELEFONIA MOBILE E DELLE RADIOTELEVISIONI DI AUMENTARE FORTEMENTE LE EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE. CHIEDIAMO ALLE ASSOCIAZIONI E AI COMITATI PER LA TUTELA DELLA SALUTE E DELL’AMBIENTE DI INTERVENIRE IN TUTTE LE POSSIBILI SEDI CIVILI AFFINCHE’ QUESTO NUOVO ATTACCO ALLA SALUTE PUBBLICA, DOPO QUELLO SVENTATO GRAZIE ALLA CANCELLAZIONE DEL NUCLEARE PER VIA REFERENDARIA, POSSA ESSERE VANIFICATO.
E’ proprio così: nella bozza del decreto legislativo sullo sviluppo economico preparata dal governo, pubblicata ieri, compare un paragrafo (pagine 33-35) dedicato ai livelli di campo elettromagnetico generati da emittenti radiofoniche e radiotelevisive, da stazioni radio base per la telefonia mobile e da ponti radio. In definitiva, da tutte le sorgenti fisse di campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde utilizzate per le telecomunicazioni e le radiodiffusioni.
Secondo quella bozza l’attuale limite attenzione di 6 Volt/metro per l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici generati da quelle sorgenti che, secondo l’attuale DPCM 8 luglio 2003, deve essere rispettato in tutti i luoghi ove la permanenza umana è non inferiore a 4 ore giornaliere, sarà applicabile soltanto all’interno degli edifici, escludendo le pertinenze esterne come terrazzi, balconi, cortili e lastrici solari.
Inoltre, quella bozza prevede che nelle suddette pertinenze esterne e nelle aree aperte intensamente frequentate, l’attuale limite di cautela di 6 Volt/metro non dovrà più essere rispettato in qualunque intervallo di 6 minuti, bensì come media giornaliera. Questo significa che in questi luoghi si potrà raggiungere da oltre 3 a 10 volte (cioè da 20 V/m 60 V/m, come nel caso di Radio Vaticana), oltre 3 volte (20 V/m, come nel caso delle emittenti radiotelevisive e di quelle radiofoniche a modulazione di frequenza) e oltre 6 volte (40 V/m, come nel caso dei ponti radio) il livello ammissibile oggi e per un tempo di gran lunga superiore ai 6 minuti attuali.
Tutto ciò rappresenta un totale disprezzo del governo italiano per:
1) le evidenze scientifiche emerse a Roma Nord e nei Comuni vicini grazie alla ricerca epidemiologica riguardante il territorio intorno alla Radio Vaticana di Santa Maria di Galeria, che ha dimostrato una maggiore incidenza di leucemie e linfomi nei bambini (fino a 4,7 e a 6,9 volte entro 12 km rispetto al valore atteso oltre 12 km, rispettivamente per i bambini da 0 a 14 anni e da 1 a 14 anni) e una maggiore mortalità per leucemia per tutte le età (fino a 4,9 e a 6,6 volte, rispettivamente entro 12 km e fra 6 e 12 km, per più di 10 anni di residenza o da sempre per i bambini, rispetto a chi vive lì da non oltre 1 anno);
2) le evidenze scientifiche emerse dalla ricerca epidemiologica riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che, attraverso la propria Agenzia per la Ricerca sul Cancro, il 31 maggio scorso ha annunciato, con il comunicato stampa n. 208, di aver inserito i campi elettromagnetici a radiofrequenza (in particolare quelli emessi dai cellulari, ma l’agente fisico è lo stesso) fra i possibili agenti cancerogeni per l’uomo a causa dell’aumento del rischio di tumori cerebrali come il glioma (+40% di rischio per un uso di 30 minuti al giorno per almeno 10 anni).
Il governo italiano, invece di adottare misure di tutela nei confronti della popolazione in applicazione del Principio di Precauzione, va nel senso opposto, consentendo a breve un forte incremento dei livelli di esposizione residenziale della popolazione ai campi elettromagnetici.
Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord fa appello alle associazioni e ai comitati di tutela della salute e dell’ambiente, e a tutti gli amministratori pubblici che condividono la nostra opposizione a quanto sta per avvenire, a porre in essere ogni strumento di contrasto civile fino ad arrivare ad una raccolta di firme per un referendum abrogativo di questa assurda nuova normativa qualora dovesse essere approvata dal governo e confermata dal Parlamento.
COORDINAMENTO DEI COMITATI DI ROMA NORD