Mercoledì 9 novembre dalle ore 10 alle ore 12: Milano, presidio davanti alla Prefettura, corso Monforte, 31; Roma, presidio davanti al Ministero del Lavoro, via Veneto, 56.
Milano, 4 novembre 2011. “Il governo di ritiri la norma capestro contenuta nella legge 122 /2010 che impedisce ai lavoratori in mobilità di accedere alla pensione” è la sacrosanta rivendicazione dei lavoratori, prossimi alla pensione, che mercoledì 9 novembre 2011 si riuniranno in due presidi contemporanei, il primo a Milano, presso la Prefettura di corso Monforte, e il secondo a Roma, davanti al Ministero del Lavoro, in Via Veneto, 56.
“Il governo impedisce ai lavoratori in mobilità di accedere alla pensione, che è un diritto” sbotta Carlo Pariani della CUB “Per il Governo sembra che tutti i mali dell’Italia derivino dalle pensioni che continuano a essere attaccate, aumentando l’età pensionabile e con l’istituzione delle finestre di 13 più tre mesi”.
I lavoratori in mobilità senza pensione, chiedono in via prioritaria al governo di ritirare la norma capestro contenuta nella legge 122 /2010 secondo la quale solo 10.000 lavoratori in mobilità possono accedere alla pensione sulla base della legge Dini, ed è già dal mese di luglio che l’Inps ha respinto la domanda di pensione a migliaia di lavoratori che si trovano senza mobilità e senza pensione.
Per giunta, il governo avrebbe dovuto emettere un decreto per consentire all’Inps di continuare a pagare la mobilità per i 13 mesi e oltre della nuova finestra, decreto di cui non si sa nulla, così come nulla si sa della graduatoria che l’Inps doveva stilare dei 10.000 “fortunati” che avrebbero potuto andare in pensione.
A Milano è stato chiesto un incontro con il Prefetto e a Roma con Il Ministro del Lavoro per illustrare la situazione e chiedere il loro intervento.
Confederazione Unitaria di Base