E’ stata necessaria oltre un’ora di trattativa con la Questura per far proseguire il presidio itinerante dell’USB Pubblico Impiego, indetto oggi a Roma nell’ambito della giornata nazionale di mobilitazione dei dipendenti pubblici.
COMUNICATO STAMPA
PUBBLICO IMPIEGO: LAVORATORI IN PIAZZA CONTRO LE MISURE “LACRIME E SANGUE”
E’ stata necessaria oltre un’ora di trattativa con la Questura per far proseguire il presidio itinerante dell’USB Pubblico Impiego, indetto oggi a Roma nell’ambito della giornata nazionale di mobilitazione dei dipendenti pubblici, che ha visto iniziative in tutta Italia contro il pesantissimo attacco in atto verso i lavoratori e lo Stato Sociale.
Dopo aver toccato il MEF e il Ministero del Lavoro, la manifestazione di Roma è proseguita alla volta della sede INPS di via Amba Aradam, dove è stato costruito un muro di cartone a simboleggiare quello frapposto fra utenti ed istituto dalla chiusura degli sportelli e dalla trasformazione dell’INPS in un ente sempre più virtuale.
La manifestazione si è poi spostata all’Ospedale San Giovanni, dove è stato effettuato un volantinaggio agli utenti per mettere in luce la condizione della Sanità regionale: 7000 posti letto tagliati, chiusi 27 ospedali sui 56 e cancellati 12 Pronto soccorso. Il bus dei “Pubblici dipendenti incazzati” ha infine raggiunto, in piazzale Aldo Moro, i lavoratori della Ricerca, i quali, dopo un corteo interno all’Istituto Superiore di Sanità di circa 200 persone, sono usciti su via Regina Elena snodandosi all’interno dell’Università la Sapienza.
La protesta dei dipendenti pubblici si è fatta sentire in numerose altre città, fra cui Bologna, dove un altro presidio itinerante si è mosso fra le sedi INPS e INPDAP, a sottolineare la difesa delle pensioni. A Torino, una nutrita manifestazione si è tenuta davanti alla sede comunale di Corso Peschiera 183. A Bari si è manifestato davanti alla sede INPS, mentre a Firenze i lavoratori saranno in piazza della Repubblica dalle ore 18.00.
“Il tentativo della Questura questa mattina a Roma fa il paio con la chiusura del Presidente incaricato Monti, il quale non ci ha convocato all’audizione delle parti sociali nonostante USB sia Confederazione maggiormente rappresentativa”, commenta Daniela Mencarelli, dell’Esecutivo nazionale USB P.I., al termine della manifestazione nella capitale.
“Da tante piazze oggi in Italia – prosegue la dirigente USB – è emersa con chiarezza l’opposizione dei lavoratori pubblici contro le scelte già assunte dal Governo Berlusconi, il quale si è accanito con particolare impegno contro il settore ed i suoi dipendenti. Questa opposizione dovrà rappresentare un forte monito per chiunque si accinga a governare il Paese”.
“Sappiamo che in questo momento siamo commissariati dalle banche e dalla UE – conclude Mencarelli – e che per tutti i lavoratori, in particolare quelli pubblici, si preannunciano ulteriori misure ‘lacrime e sangue’. Per questo USB non abbasserà la guardia ed invita tutti i lavoratori a mantenere alta la mobilitazione”.
Roma, 15 novembre 2011
Ufficio Stampa USB
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COMUNICATO STAMPA
BLOCCATO A ROMA IL PRESIDIO ITINERANTE DEI LAVORATORI PUBBLICI
LEONARDI (USB), C’E’ UN CLIMA CHE NON CI PIACE. IL DIRITTO A MANIFESTARE DEVE ESSERE GARANTITO A TUTTI
Sono oggi in corso in numerose città le iniziative dei lavoratori pubblici nell’ambito della giornata di nazionale mobilitazione organizzata della L’Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego contro le misure imposte dalla BCE e confermate nella Legge di stabilità che, oltre a mantenere il blocco del turnover ed i tagli al salario, concretizzano la legge Brunetta, con mobilità obbligatoria del personale attraverso meccanismi cogenti e sanzionatori, la Cassa Integrazione, e la cancellazione delle piante organiche, ovvero licenziamenti. Si aggiungono poi ulteriori tagli ai fondi per i Ministeri, con pesanti ricadute sul servizio Pubblico e dunque allo Stato Sociale.
A Roma era in corso un presidio itinerante che, partito davanti al MEF in via XX Settembre, ha poi raggiunto il Ministero del Lavoro in via Flavia. I dipendenti pubblici, con trolley, scatoloni con su scritto “Lavoratore in mobilità”, “Dipendente licenziato offresi”, “Perseguitate gli evasori, non i lavoratori”, stavano per raggiungere in pullman la sede INPS di via Amba Aradam ed il CUP dell’Ospedale San Giovanni, per congiungersi in seguito con i lavoratori della Ricerca, quando sono stati bloccati dalle forze di polizia.
Attualmente è in corso una trattativa in Questura per poter riprendere l’iniziativa, mentre i lavoratori stazionano all’interno nel bus, su cui campeggia lo striscione del “Pubblico Impiego incazzato”, fermo accanto al Ministero dell’Economia.
“C’è un clima che non ci piace – denuncia Pierpaolo Leonardi, dell’Esecutivo nazionale USB – a Roma le manifestazioni dei lavoratori vengono continuamente molestate dalle forse di polizia, mentre vengono tollerate quelle politiche, pro o contro Berlusconi o Monti. Chiediamo che il diritto a manifestare sia invece garantito a tutti”, conclude Leonardi.
Roma, 15 novembre 2011
Ufficio Stampa USB
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DALLA MERITOCRAZIA AL LICENZIAMENTO IL PASSO E’ BREVE.
15 NOVEMBRE, USB PUBBLICO IMPIEGO IN PIAZZA PER DIFENDERE I SERVIZI PUBBLICI
All’indomani dell’approvazione della Legge di stabilità, che prevede la cassa integrazione e il licenziamento per i lavoratori pubblici, l’USB promuove per il 15 novembre una giornata nazionale di mobilitazione del pubblico impiego.
“Il cambio di governo in corso accentuerà, se ancora possibile, la politica di tagli al Welfare e ai diritti dei lavoratori pubblici chiesta da BCE e FMI – dichiara Daniela Mencarelli dell’esecutivo USB pubblico impiego. Dalla sbandierata meritocrazia dell’ex ministro Brunetta siamo arrivati alla mobilità forzata e al licenziamento e sembra che non ci si voglia fermare”.
“Porteremo la protesta davanti alle sedi istituzionali – prosegue l’esponente dell’Unione Sindacale di Base – i lavoratori pubblici “in movimento contro la mobilità” protesteranno davanti ai Ministeri dell’Economia e del Lavoro, all’Ospedale San Giovanni, alla Sede INPS di Via dell’Amba Aradam, dove saranno organizzati presidi, per concludere il percorso in Piazza Aldo Moro davanti all’Università La Sapienza ed unirsi alla manifestazione dei lavoratori della Ricerca”.
“La giornata del 15 novembre s’inserisce in un percorso di lotte che ha visto l’USB mobilitare lavoratori e cittadini per la difesa dei servizi; – conclude Mencarelli dell’USB – non permetteremo che in nome della crisi e degli interessi economici delle banche si distruggano i diritti fondamentali alla salute, all’istruzione, al lavoro, alla tutela pensionistica”.