Sotto sequestro l’area di Testa di Cane a Malagrotta

Sequestro area Testa di Cane, Legambiente: episodio inquietante, ma dove sono Comune e Regione?


Roma, 21 novembre 2011

“Il sequestro dell’area di Testa di Cane è un episodio davvero inquietante, avevano ragione ancora una volta i cittadini del Comitato Malagrotta, ma dove sono finiti Comune e Regione? -così il presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati, ha commentato la notizia relativa ai sigilli che i Carabinieri del Noe hanno apposto sull’area di Testa di Cane a Malagrotta, dove la società responsabile è accusata di violazione delle norme edilizie ed ambientali-. Tutti sapevano bene cosa stesse accadendo, come tutti sanno bene che nelle ultime settimane sono ripresi lavori di ruspe a Monti dell’Ortaccio là di fronte, è assurdo allora che debbano essere sempre e solo le forze dell’ordine e le Procure a intervenire raccogliendo gli allarmi dei cittadini.”

Strani lavori di sbancamento sull’area erano stati segnalati da tempo alle istituzioni competenti dal Comitato Malagrotta, che temeva la predisposizione di un nuovo sito di stoccaggio rifiuti, in vista della chiusura di Malagrotta, la discarica più grande d’Europa.

“Non ci poteva essere migliore inaugurazione nella Capitale per la Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti -ha concluso in modo sarcastico Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Fino a che la gestione dei rifiuti si baserà sul modello discariche, rischieremo sempre questi problemi e addirittura reati, vanno eliminati gli interessi puntando sul riciclo. Cosa deve accadere ancora, prima che la Regione discuta con comitati, associazioni e istituzioni e approvi il nuovo Piano rifiuti che inverta seriamente la tendenza seguita fino ad ora e punti su riduzione, riuso e differenziata porta a porta?”

Ufficio stampa Legambiente Lazio

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