Cacciatori assatanati trucidano un cinghiale in fuga

Prima lo hanno inseguito sulla collina che costeggia la fortezza a Porto Ercole, sul Monte Argentario (GR), sparando senza curarsi della presenza di turisti e birdwatchers. Poi, lo hanno inseguito in mare con una barca, da dove un cacciatore lo ha colpito a bruciapelo con un fucile. E per il povero cinghiale non c’è stato scampo.

COMUNICATO STAMPA

 

PORTO ERCOLE (GR), FOTO SHOCK DELLA LIPU.

CINGHIALE IN FUGA NEL MARE UCCISO A BRUCIAPELO DA UN CACCIATORE.

ATTIVISTI LIPU FOTOGRAFANO E DENUNCIANO IL FATTO AI CARABINIERI

La terribile sequenza visibile nel profilo LIPU su Facebook

 La LIPU si costituirà parte civile

 

E’ quanto hanno osservato e fotografato i volontari della LIPU che partecipavano ad un’escursione a Porto Ercole alla ricerca di rarità ornitologiche.

 

“Eravamo in tre con i binocoli e le macchine fotografiche vicino alla fortezza di Porto Ercole – commenta Marco, uno dei soci LIPU che ha assistito alla scena – Abbiamo sentito numerosi spari, poi abbiamo visto il cinghiale lanciarsi in mare e i cacciatori che attraverso un telefonino chiamavano un’altra persona che, successivamente, con una barca si è avvicinata alla costa”.

“Uno di essi – continua Marco – è salito a bordo con il fucile mentre il cinghiale, spaventato, nuotava nel mare cercando di allontanarsi. Ma la furia del cacciatore si è riversata sull’animale: uno, due e più colpi e la scena dell’animale sanguinante che viene issato a bordo. Qualcosa di raccapricciante… Abbiamo chiamato prima la Forestale e la Polizia Provinciale ma non avevano uomini da inviare. Poi è intervenuta una pattuglia dei Carabinieri”.

 

I volontari della LIPU hanno fotografato l’intera scena (pubblicata nel profilo LIPU su Face book), che è durata vari minuti: gli scatti evidenziano con chiarezza l’efferatezza del cacciatore che spara dalla barca. I volontari hanno immediatamente informato il presidente della LIPU e presentato una circostanziata denuncia ai Carabinieri di Civitavecchia, che hanno trasmesso per competenza la stessa e il materiale fotografico al Comando di Porto Ercole. Tale violazione è punita dall’articolo 30 lettera i della legge 157/92 con “l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a lire 4.000.000 per chi esercita la caccia sparando da autoveicoli, da natanti o da aeromobili” (Nota: 4 milioni di vecchie lire).

 

“Siamo di fronte ad una violazione penale gravissima – commenta Fulvio Mamone Capria, presidente LIPU Birdlife Italia – nonché a un malcostume venatorio che ha eguali, nel Mediterraneo, solo a Malta e a Cipro. Cacciatori che sparano da una barca per finire un cinghiale che scappava terrorizzato non ha niente a che vedere con il prelievo venatorio. Questo è bracconaggio e la LIPU si presenterà parte civile nel processo a carico di queste persone che, mi auguro, vengano presto individuate dai Carabinieri”.

 

DIDASCALIE FOTO:

 

foto 1: Uno dei due cacciatori impegnati nella caccia al cinghiale osserva dall’alto i movimenti della preda

foto 2: L’altro cacciatore telefona per segnalare che il cinghiale si è tuffato in mare e si sta allontanando

foto 3: Il cacciatore sale sulla barca per inseguire il cinghiale

foto 4: inseguimento del cinghiale in mare

foto 5: l’uccisione a bruciapelo dell’animale

foto 6-7-8: il recupero della carcassa

foto 9: i due si allontanano

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Parma, 12 dicembre 2011

Ufficio stampa LIPU

 

 

 

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