“Ai comuni toscani richiesto contributo di quasi 1,5 mld per risanamento finanza pubblica”

Triennio 2012-2014: ai comuni toscani richiesto contributo di quasi 1,5 mld per il risanamento della finanza pubblica.
Il quadro finanziario con cui gli enti si preparano all’approvazione dei bilanci di previsione.

 

COMUNICATO STAMPA

Firenze, 2 marzo 2012. Ammonta complessivamente a quasi 1,5 miliardi di euro il contributo del comparto comunale toscano al risanamento della finanza pubblica nel triennio 2012-2014. Il totale del contributo finanziario passerà dai 78 milioni di euro del 2010 ai 508 previsti per il 2014 (459 milioni nel 2012). In particolare, le risorse bloccate dal Patto di stabilità interno passeranno da 78 milioni nel 2010 a 339 milioni di euro nel 2014 (290 milioni nel 2012).
È questo il preoccupante quadro finanziario che emerge dalle elaborazioni dell’Ufficio Studi e ricerche di Anci Toscana e con il quale i comuni toscani si preparano all’appuntamento coi bilanci di previsione, i cui termini per l’approvazione sono stati prorogati al 30 giugno 2012. Il dato – che non tiene conto dell’elemento della virtuosità inserito nella manovra 2011, attraverso il quale i comuni cosiddetti “virtuosi” potrebbero conseguire un obiettivo programmatico pari a zero mentre i restanti enti dovrebbero farsi carico anche degli importi esentati ai virtuosi, poiché non è stato ancora emanato il relativo decreto – è il risultato da un lato della significativa riduzione dei trasferimenti erariali che investe il comparto comunale e dall’altro del forte inasprimento dell’obiettivo programmatico imposto con il Patto di stabilità interno.
Anche se nel biennio 2013-2014 il contributo finanziario richiesto al comparto comunale della Toscana continuerà a crescere, sarà il 2012 il vero annus horribilis per i comuni sopra i 5000 abitanti, che in termini aggregati a livello regionale saranno chiamati quest’anno a sostenere un sacrificio finanziario pari a 134 euro pro capite: si va da un minimo di 106 euro per i comuni compresi tra 10.000 e 20.000 abitanti a un massimo di 152 euro per gli enti oltre 40.000 abitanti. Successivamente, nel 2013 saranno sottoposti alle regole del Patto di stabilità interno anche i comuni con popolazione superiore a 1000 abitanti (anno 2013) e le Unioni di comuni costituite da enti con popolazione inferiore a 1000 abitanti (dal 2014), di conseguenza l’aumento del contributo finanziario richiesto ricadrà sulle spalle dei piccoli comuni che in termini pro capite subiranno un onere maggiore rispetto al valore regionale (nel 2014, 231 euro pro capite nella fascia 0-1000 abitanti e 166 euro nella fascia 1000-5.000 abitanti).
Se guardiamo agli ambiti provinciali, nel triennio 2012-2014 sarà la provincia fiorentina quella più colpita in termini assoluti, con un contributo totale di 426 milioni di euro. Da notare però che in termini pro capite sarà il territorio di Grosseto (con 164 euro nel 2014) a sostenere l’onere più alto rispetto al valore regionale di riferimento (pari a 136 euro nel 2014).
Infine, se ci si sofferma ad analizzare gli effetti connessi all’applicazione del Patto di stabilità interno ai piccoli comuni, a regime saranno i territori di Livorno e Grosseto quelli maggiormente colpiti, con un contributo finanziario pari rispettivamente a 242 e 209 euro per abitante (rispetto al valore regionale di 169 euro), differenze che, in base a quanto osservato, non sono necessariamente correlate né al numero di comuni coinvolti né alla loro popolazione, ma piuttosto ad una differente propensione alla spesa corrente nei diversi ambiti provinciali.

Tutti i dati sono disponibili sul sito www.ancitoscana.it

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