Esprimiamo a Paolo e gli altri arrestati, nonché agli studenti aggrediti, la nostra solidarietà, ribadendo il nostro impegno per l’esercizio attivo di una opposizione sociale in difesa dei beni comuni e contro ogni azione repressiva.
SUI FATTI DEL 9 MARZO
Le ultime settimane hanno visto importanti iniziative volte a riaffermare il protagonismo di cittadini e lavoratori sui processi in atto nel paese, attuati da un governo che, sotto la veste perbenista dei tecnici, persegue politiche di classe a tutto vantaggio dei poteri forti e della finanza.
I movimenti no TAV hanno ribadito una idea di bene comune determinato dal basso, contrario alla speculazione di chi vuole arraffare risorse pubbliche a danno dei territori e distogliendole da dove effettivamente servono.
Lavoratori e sindacati hanno dichiarato il loro no all’annullamento dei diritti e alla crescente precarizzazione previsti dalla riforma del mercato del lavoro.
Anche noi precari della scuola abbiamo consegnato al ministro l’agenda delle nostre priorità, che non sono quelle di un concorso senza posti, bensì un serio piano di assunzioni e di rifinanziamento della scuola pubblica: altro che risorse ricavate dalla birra e dal lotto!
Denunciamo pertanto i due gravi episodi che ieri hanno voluto colpire queste iniziative di costruzione democratica di un modello alternativo a quello del governo. L’arresto di Paolo Di Vetta e alcuni attivisti dei movimenti per la casa, che rivendicavano al CIPE la destinazione delle risorse investite per la TAV a veri beni comuni come casa, scuola e lavoro; l’aggressione subita, ad opera di fascisti, da un gruppo di studenti che organizzava un picchetto davanti al Liceo Righi in occasione dello sciopero dei lavoratori metalmeccanici.
Esprimiamo a Paolo e gli altri arrestati, nonché agli studenti aggrediti, la nostra solidarietà, ribadendo il nostro impegno per l’esercizio attivo di una opposizione sociale in difesa dei beni comuni e contro ogni azione repressiva.
Coordinamento Precari Scuola Roma