Ambrogio Sparagna e il Coro popolare al Teatro Valle Occupato per la Giornata Mondiale della Sindrome di Down. Roma, mercoledì 21 marzo 2012 ore 21.
Un luogo simbolico di conquista civile e democratica, il Teatro Valle Occupato a Roma, restituito agli artisti e ai cittadini, e un musicista straordinario, che ha ridato dignità e diffusione alla musica tradizionale, Ambrogio Sparagna, con il Coro Popolare diretto da Anna Rita Colaianni, sposano la causa dei disabili e dei diritti sociali negati, offrendo un concerto il 21 marzo prossimo in occasione della 7.a Giornata Mondiale della Sindrome di Down, quest’anno ufficialmente riconosciuta dalle Nazioni Unite*.
Promossa dall’Associazione Italiana Persone Down – sezione di Roma Onlus, la serata intitolata “Canta che … ti passa?” coinvolgerà gli spettatori con un programma di canzoni popolari per i centocinquanta anni dell’Unità d’Italia, sensibilizzandoli sui temi del pieno inserimento sociale delle persone con sindrome di Down e sul superamento degli handicap. La solidarietà del pubblico (ingresso libero a sottoscrizione) permetterà in particolare di sostenere attivamente il progetto “Che fai sabato sera?” rivolto a 48 persone con sindrome di Down maggiorenni, che vede impegnati 6 operatori, per un costo pari a: € 9.400,00 mar.-giu. (13 w.e.); € 8.200,00 ott.-dic. (11 w.e.). L’iniziativa intende rinforzare la consapevolezza dell’essere adulti attraverso l’utilizzo di spazi serali e pomeridiani, organizzati in città, in cui confrontarsi, fare vita sociale e divertirsi, così da poter dare un notevole rinforzo a tutti quegli aspetti utili per il raggiungimento di una vita di relazione piena e piacevole, fatta di amicizie, svaghi e incontri di gruppo.
Le persone con la “Trisomia del cromosoma 21”, anomalia genetica scoperta da J.L. Down che comporta una disabilità primariamente di tipo cognitivo intellettivo, hanno bisogno di poco, in realtà: un tempo maggiore di altri per capire e agire, e operatori preparati e pazienti. I messaggi della politica invece, vanno in tutt’altra direzione: dieci anni di pesanti tagli alla spesa sociale dal livello nazionale a quelli degli Enti locali (il fondo per le politiche sociali è sceso dai 929 milioni del 2008 a 273 milioni, quello per le persone non-autosufficienti è stato completamente azzerato); controlli continui e generalizzati sui disabili per le dichiarazioni mendaci di alcuni; aumento delle penalizzazioni sul lavoro dei familiari; sovraffollamento scolastico e forte riduzione del personale di sostegno e per l’autonomia, azioni che minano il diritto allo studio delle persone con sD; luoghi di impegno occupazionale scarsissimi e poco stimolanti rispetto al grado di autonomia raggiunto, rare occasioni di lavoro più o meno protetto, scarse risorse disponibili per gli operatori delle ancora pochissime case famiglia esistenti, difforme sviluppo dell’integrazione socio-sanitaria assistenziale nelle regioni italiane.
Per una serata si canta … ma i bisogni non passano …. !
*(risoluzione A/C.3/66/L.27/Rev.1, sostenuta da Austria, Brasile, Bulgaria, Canada, Cile, Costa Rica, Cuba, Cipro, Danimarca, Ecuador, Finlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Messico, Monaco, Filippine, Romania, Spagna, Gran Bretagna e Irlanda del Nord)