La battaglia di Aleppo è finita. I “contras”, sostenuti da USA, NATO e Israele e ben riforniti di armi e logistica dalla vicina Turchia e dalle petromonarchie del Golfo si sono ritirati con gravi perdite.
La Siria resiste.
Sinistra imperialista a lutto
La battaglia di Aleppo è finita. I “contras”, sostenuti da USA, NATO e Israele e ben riforniti di armi e logistica dalla vicina Turchia e dalle petromonarchie del Golfo si sono ritirati con gravi perdite. L’esercito ha anche fatto parecchi prigionieri, tra cui non pochi stranieri e ha sequestrato molte armi.
Hillary Clinton in Libia – agosto 2011 – dopo 10.000 raid aerei. Vorrebbe poter ripetere anche in Siria, posando a Giulio Cesare, quel suo rivoltante “we came, we saw… he died”, riferito all’assassinio di Gheddafi
Anche sul fronte diplomatico un segnale di resistenza crescente contro la grande offensiva imperialista viene dalla conferenza consultiva sulla Siria tenutasi a Teheran con la partecipazione di 30 paesi tra cui Cina, Russia, India, Indonesia, Afghanistan, Pakistan, Iraq.
La capacità della Siria di resistere all’attacco feroce sferrato dagli imperialisti può rappresentare un tornante decisivo nella situazione internazionale e mettere in crisi, tanto per cominciare, alcuni degli alleati chiave su cui l’offensiva imperialista si sta basando.
Intanto la sinistra imperialista che da mesi fiancheggia la propaganda di guerra USA-NATO veste il lutto.
Pp
10 agosto 2012