“Total ERG: i draghi di Malagrotta”

Malagrotta, lo stabilimento chiude. Forse sarebbe il tempo di tirare le somme… Tanti profitti a spese degli altri! E il “ripristino dello stato dei luoghi”? Affari vostri! 

 

Total ERG:  i draghi di Malagrotta 


indymedia - logoIl  complesso  industriale Total-ERG è  un insediamento industriale  caratterizzato  da una  lunga  storia  di gravi inquinamenti  ambientali. Attivo  dai  primi  anni  ‘50 è  composto  da  una  raffineria  di  petrolio greggio sita  in  località  Pantano di Grano (Comune  di  Roma) e  da  un  Deposito  Costiero di  prodotti  idrocarburici (nel vicino Comune  di  Fiumicino). I  due  siti  sono  collegati tra  di  loro da  un  pipeline  (oleodotto)  di  circa 16  km. Il  deposito  Costiero è  stato  realizzato  per  trasferire  i  prodotti petroliferi dalle  navi  alla  raffineria  e  viceversa. A  lato  mare  vi  sono   due  piattaforme denominare  R1  e  R2 con  relative  sealines (tubazioni   sottomarine).  Il  Deposito  Costiero Doganale è  costituito da  due  serbatoi  dalla  capacità  di 11.825 m3 cadauno (collegati  via  pipelines con la  Raffineria). Il  Parco  Serbatoi della  raffineria  Total-Erg ha  un  volume  complessivo  di  circa 1.255.600 m3 di  cui  430.000 m3  destinati allo  stoccaggio  di  grezzo, 815.000 m3 riservati ai  prodotti  finiti  e/o   semilavorati e  9600 m3 destinati  al  GPL.

Anche  se  l’attività produttiva vera  e propria verrà  dismessa entro  quest’anno, continueranno a rimanere  in  esercizio il Reparto  Costiero di  Fiumicino e  il  Parco Serbatoi interno  alla  raffineria. Gli  impianti industriali una  volta  smantellati lasceranno il posto  a milioni di  metri cubi di cemento  armato, giacchè  al  posto  delle  unità  produttive  dovrà sorgere  un  enorme  terminal  per  lo  stoccaggio di  idrocarburi  ERG; una  di  quelle situazioni ideali per dimenticare sotto le  fondamenta – sbadatamente s’intende – tonnellate  di rifiuti T/N che  non  si  sa  bene dove  andare  a  collocare. L’esperienza  di  Genova  insegna (dove  c’era  lo  stabilimento ERG ora sopra tonnellate di  cemento armato c’è  un bel  supermercato Ipercoop). Come  nella  miglior  tradizione  italiana, a Total-ERG sono  andati,  ovviamente, tutti i  profitti.  Ai  cittadini romani invece  rimarrà in  mano  il  cerino  bruciato, ossia le  aree paurosamente inquinate, l’aria  malsana e fetida, le falde  acquifere avvelenate, i tumori, leucemie, cancri, malformazioni genetiche, aborti  spontanei,  nonché l’incazzamento per il lavoro che  non  c’è  più  (quasi tutti i lavoratori  ‘esodati’) etc  etc… Un  bell’affare  per  gli  italo-francesi.

Per  chi  non lo  sapesse, in  loco c’è una  delle  discariche  più grandi (e  più  schifose)  d’Europa. Aggiungete  a  ciò che per  oltre  60  anni nei pressi della sua Raffineria di Malagrotta,  Total-Erg ha  immesso nell’ambiente enormi quantità di  benzene e altre  sostanze  micidiali senza alcun riguardo  per  la  salute  pubblica.  Non  c’è  niente  di  più criminale d’una raffineria di  prodotti  petroliferi ad un  tiro  di  sputo dal  centro  abitato. Naturalmente  non  v’è  alcun  nesso  di  casualità tra questi  comportamenti virtuosi di  Total-ERG e  le  centinaia di persone  che  sono  schiattate in questi  anni (e che tutt’ora si   stanno  ammalando). La  consolazione però è  che tutti  sapevano,  anche se  mai  nessuno  ha  mosso  un   dito per  mutare la situazione (per  lo  stabilimento ERG  di  Malagrotta  v’era  già  un  Piano  di  Emergenza  nel  lontano  2004).  Anche il  governatore Piero Marrazzo,   nel  2008  aveva avviato  d’urgenza un (secondo) piano  di  messa  in  sicurezza  del  sito – per l’evidenza  di uno  stato di conclamata catastrofe  ambientale. Un sacco di  bla  bla con la promessa di tagliare  sto sconcio, e poi  tutto  è  rimasto  fermo (vedi lettera  del  Commissario per  l’emergenza ambientale  nel  territorio della  Regione  Lazio qui  allegata  pdf e  riprodotta).  Giustamente Marrazzo  era  troppo  impegnato a  tagliare la polvere  bianca  e  degustare  champagne nei suoi  trans-party (a  spese  della  Regione Lazio  ovviamente). Gli  attuali  vertici  della  Regione   invece  son  stati presi dall’indecente  saccheggio  delle risorse ed  in  questo frattempo   hanno  fatto un po’   i loro  “porci”  comodi (“porci” proprio  nel senso  letterale  del  termine).  All’unica  che  forse avrebbe  potuto  metter  fine  a  st’indecenza non hanno  dato  il  tempo  di fare  alcunchè (non  ci  crederete ma Renata  Polverini era  in  procinto  d’annunciare: “questi  signori   di  ERG li  mando  a  casa  io”). Non  parliamo poi  degli  ultimi  sindaci  di  Roma.  Francesco  Rutelli  che  era abbastanza  indaffarato  a  scrivere  a  Lusi  su  come  spartire democraticamente  i  quattrini  della  Margherita e/o  Gianni  Alemanno impegnato a troppe cene e  banchetti vip (celebre l’abbuffata  a  Cortina  D’Ampezzo con  l’amico Enrico Cisnetto …   ne  sa  qualcosa  il  porcello  che  ne  ha  fatto  le  spese).      

Se  non  lo  si  fosse  ancora capito,  grazie alla  discarica  e alla raffineria  Total-ERG, Malagrotta è al  centro dell’ennesimo  grave  caso di  disastro  ambientale. Ma visto  che  è  tutto avulso dal Total  silenzio,   spiace  per  i cittadini romani,  ma  il  sentier è  tutt’altro  che  ‘fiorito’.      

Una leggenda popolare narra che anticamente  (dove ora c’è lo  stabilimento  Total-ERG)  ci  fosse una grotta nella quale abitava un cattivissimo  drago che terrorizzava  tutti  gli  abitanti (di  qui il  nome ‘Malagrotta’). Contro il perfido  drago  il Papa promosse una crociata a cui parteciparono i principali baroni e  dignitari romani. Malagrotta si  salvò. I baroni romani d’oggi son tutt’altro  che  nobili, e son troppo  impegnati a combattere le  loro  battaglie contro   porchette ed astici.

Purtroppo  il drago è di  nuovo lì.  

Doc.  pdf scaricabile  e  sfogliabile online:

 http://issuu.com/misterbean/docs/erg_malagrotta

dal portale  Indymedia

http://piemonte.puscii.nl/article/16135

https://calabria.indymedia.org/article/52318

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