Approvato dal CdAL il documento di Anci Toscana e Uncem Toscana con le osservazioni sulla proposta regionale di integrazione della disciplina paesaggistica.
4/12/2012
COMUNICATO STAMPA
Non può esserci Piano Paesaggistico senza coinvolgimento degli enti locali
Firenze, 4 dicembre 2012. Approvata all’unanimità dal CdAL la presa di posizione congiunta di Anci Toscana e Uncem Toscana sulla proposta della Regione di adozione dell’integrazione paesaggistica del Pit (Piano di indirizzo territoriale).
Il documento delle due associazioni è stato presentato nel corso della seduta odierna del Consiglio delle Autonomie, alla presenza dell’assessore regionale Anna Marson e del presidente della VI commissione del Consiglio regionale Vincenzo Ceccatelli. Molte le osservazioni poste all’attenzione dal segretario generale di Anci Toscana Alessandro Pesci e del presidente di Uncem Oreste Giurlani, che entrano sia nel merito sia nel metodo della proposta. Se da un alto, infatti, come ricorda Pesci, “è apprezzabile il fatto che la Regione abbia dato inizio al percorso di concertazione con i comuni, rendendo disponibili le schede di dettaglio che riguardano i singoli enti, non si può non constatare che i tempi per la consultazione sono estremamente ridotti, visto che le schede sono disponibili dal 20 dello scorso mese di novembre”. L’assessore Marson, infatti, ha fatto sapere che la Regione chiederà di chiudere l’iter della proposta entro l’anno, quindi i comuni avranno circa un mese per poter consultare le schede relative ai propri territori. Inoltre, “pur apprezzando”, sottolinea sempre Pesci, “il lavoro svolto dalla Regione per la stesura delle schede per la vestizione dei vincoli (cioè la trasformazione dei vincoli paesaggistici, da vincoli nudi, cioè meramente perimetrali, a vincoli corredati dall’indicazione di obiettivi, criteri e limiti per valutare la compatibilità tra valori da tutelare e modifiche) siamo costretti a lamentare che le autonomie locali non sono state coinvolte dalla regione quanto sarebbe stato necessario per un processo partecipato di pianificazione del paesaggio”. Pesanti anche le questioni di merito sollevate: dall’esigenza di una maggiore omogeneizzazione metodologica e terminologica del Piano, alla impossibilità, per Anci e Uncem, di “condividere – si legge nel documento – un piano paesaggistico che non produca una concreta razionalizzazione degli iter amministrativi e in particolare un sensibile abbattimento del numero dei procedimenti autorizzativi riferiti a microinterventi del tutto irrilevanti a fini paesaggistici”.
Per questo, da Pesci e Giurlani, l’invito a Giunta e Consiglio regionale a mantenere aperto il confronto istituzionale finché non si sarà arrivati alla approvazione definitiva del Piano paesaggistico.
—
Ufficio stampa Anci Toscana