Roma, assemblea cittadina su mense scolastiche

Iniziativa promossa dalle associazioni di genitori contro il nuovo bando comunale, chiuso il 6 novembre scorso. Aumenta la base d’asta, diminuisce la qualità: il biologico dal 70 al 50%. Roma, giovedì 6 dicembre alle ore 17.

 

COMUNICATO STAMPA

Mense scolastiche del comune di Roma, il 6 dicembre Assemblea Cittadina “W la pappa col pomodoro”

Iniziativa promossa dalle associazioni di genitori contro il nuovo bando comunale, chiuso il 6 novembre scorso. Aumenta la base d’asta, diminuisce la qualità: il biologico dal 70 al 50%.
725.000 euro l’anno costa la procedura richiesta per dimostrare quale camion si utilizza per il trasporto. Si chiede l’annullamento del bando.

ROMA – Oltre 20 milioni per dimostrare quale camion si utilizza per il trasporto degli alimenti: ecco come saranno spesi, in parte, i soldi che le famiglie romane pagheranno al comune per la refezione scolastica dei propri figli. Al tempo stesso, riduzione degli alimenti biologici dal 70 al 50%, nonostante la base d’asta maggiore. Sono questi alcuni degli elementi critici che sarebbero contenuti nel nuovo bando di assegnazione del servizio, scaduto lo scorso 6 novembre, e su cui alcune scuole della capitale, con in testa la “Carlo Pisacane”, hanno deciso di tenere alta l’attenzione, convocando per il 6 dicembre prossimo un’assemblea aperta a genitori, insegnanti, dietisti e chiunque, nel territorio del Comune, sia interessato alla questione. Il Comune infatti, che un questo momento sta esaminando le domande pervenute, assegnerà in base a questo il servizio di refezione scolastica per il prossimi 5 anni.

“Il capitolato previsto dal Comune – spiegano i promotori – prevede una serie di provvedimenti destinati ad abbassare enormemente la qualità del servizio a fronte di un base d’asta maggiore, che inciderà sulle tariffe. Anziché aumentare la quota di prodotti biologici da utilizzare , tendenza diffusa in tutta Europa e caldeggiata dalle raccomandazioni dei nutrizionisti e dalle indicazioni delle organizzazioni internazionali quali la Fao, il bando ne prevede una drastica riduzione dal 70 al 50%: alcuni alimenti basilari della dieta mediterranea (patrimonio immateriale dell’Unesco) come olio extra vergine di oliva, pasta e pomodori non saranno più biologici. Vengono poi cancellate le disposizioni sugli adeguamenti e le migliorie che necessariamente dovrebbero essere imposte alle aziende vincitrici del bando e vengono eliminate le iniziative sull’educazione alimentare previste nel passato capitolato. I capitolati d’appalto inoltre burocratizzano il sistema e determineranno un servizio decisamente più scadente di quello attuale ma ad un prezzo addirittura maggiorato. Per fare un esempio, la procedura richiesta per dimostrare quale camion si utilizza per il trasporto, ha un costo stimato di 21 centesimi a pasto ovvero 4 milioni e 725 mila euro/anno: oltre 20 milioni in 5 anni!”

Per i genitori della scuola Pisacane che hanno preso a cuore la questione, “si tratta di un arretramento clamoroso nella qualità dei servizi pubblici per le scuole del comune, dopo che negli anni passati con grande fatica gli standard di qualità erano stati aumentati grazie alle mobilitazioni dei genitori e degli insegnanti. Vogliamo opporci a questa scelta palesemente sbagliata, tesa a favorire alcune aziende e a risparmiare sulla salute dei bambini e delle bambine. Chiediamo pertanto la sospensione e la rimodulazione del bando su nuovi criteri, nell’attesa prorogando per un anno quello attuale, e l’avvio di un vero processo di consultazione con tutti i soggetti coinvolti ed i comitati mense. In questo modo si potrà arrivare, finalmente, alla definizione di un bando pubblico che garantisca per i bambini delle scuole un’alta qualità dei prodotti, una corretta educazione alimentare, una manutenzione delle strutture e tutto ad un prezzo equo”. L’assemblea si svolgerà giovedì 6 dicembre alle ore 17 presso la Sala Ovale del Parco delle Energie (Ex Snia-Viscosa, via Prenestina 175).

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