FISH Lazio invita i candidati Sindaco a promuovere almeno un dibattito pubblico sul tema della cittadinanza delle persone con disabilità e delle loro famiglie, in modo da comprendere insieme quale visione ciascuno propone e quali possibili collaborazioni.
PROPOSTE FISH LAZIO PER ROMA CAPITALE
Ai Candidati Sindaco di Roma Capitale
La FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) nell’ambito delle attività programmatiche in corso di elaborazione da parte delle diverse forze politiche, coinvolte nella campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Roma Capitale sottopone all’attenzione di esse alcuni spunti di riflessione che si auspica possano essere utilizzati in sede di esercizio dell’attività consiliare e gestione della città. A tale proposito la FISH Lazio invita i candidati Sindaco a promuovere almeno un dibattito pubblico sul tema della cittadinanza delle persone con disabilità e delle loro famiglie, in modo da comprendere insieme quale visione ciascuno propone e quali possibili collaborazioni.
Di seguito una lettera di intenti su alcuni temi.
Roma Capitale della coesione sociale
La nostra città dall’avvio della Repubblica ha avuto il duplice ruolo di vetrina nazionale delle buone pratiche e di comunità solidale allargata. Questa vocazione di città del mondo dovrebbe caratterizzare la classe dirigente della città ed i contenuti programmatici che essi esprimono. La Federazione Italiana Superamento Handicap del Lazio vuole fornire il suo contributo positivo, affinché anche questa parte della comunità cittadina possa essere inclusa e partecipare allo sviluppo di Roma Capitale.
Roma città del mondo può e deve essere un buon esempio di affidabilità solidale prendendo spunto dalle recenti norme internazionali per la tutela dei diritti delle persone con disabilità. Anche il nuovo Statuto, recentemente approvato, nell’art. 2 comma 11 indica fra gli obiettivi programmatici l’impegno di conformarsi al rispetto della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, “il rispetto della loro dignità, l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, l’indipendenza, la non discriminazione, la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società. Tutela, altresì, il loro diritto alla parità di opportunità, alla accessibilità e alla mobilità e favorisce il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità preservando la loro identità.” Un impegno molto importante che richiede la sua traduzione atraverso l’istituzione di un osservatorio capitolino che compari le normative comunali con quelle della Convenzione ONU e, se necessario le adegui, realizzando, fra l’altro un piano cittadino di azione per l’inclusione delle persone con disabilità e delle loro famiglie troppo spesso indirettamente discriminate.
Roma Capitale che sia portavoce dei diritti e promotrice di nuovi strumenti e forme di partecipazione a garanzia della trasparenza nella sua azione, per favorire i principi di non discriminazione e pari opportunità. Anche in questo caso ci riferiamo all’art. 2 dello Statuto sopra citato il quale prevede “Roma Capitale attiva idonei organismi permanenti in occasione dell’elaborazione e dell’adozione degli atti deliberativi inerenti alle problematiche dei cittadini con disabilità.” Un occasione importante per dare il segno dell’avanguardia nell’impianto dei diritti potrebbe essere l’istituzione dei Comitati Consultivi Misti, già previsti in ambito sanitario, nei quali le rappresentanze degli utenti, attraverso le loro associazioni, realizzano un effettivo esercizio di controllo della qualità dei servizi ricevuti, acquisiscono dati statistici per analisi dei fenomeni e propongono di concerto con l’Amministrazione ipotesi di soluzioni.
Roma solidale, una città in grado di rassicurare le persone più fragili, le loro famiglie e fornire loro adeguati servizi e prestazioni, garantendo agli stessi il diritto alla partecipazione nella stesura del piano personalizzato di aiuto, secondo il modello del budget di salute, il quale analizza i vari aspetti della persona durante il suo percorso di vita sia sotto il profilo del sostegno educativo, assistenziale, sociosanitario, servizi sostitutivi della famiglia, formativo, lavorativo, ecc. considerando la persona stessa nel suo complesso, in coerenza con quanto previsto anche dall’art. 14 della legge 328/2000. Questo approccio necessita di una profonda discontinuità con le Politiche Sociali precedenti, troppo tese all’analisi delle prestazioni più che ai risultati. Il tema della non autosufficienza negli ultimi anni ha assunto una centralità molto importante per affrontare le questioni dei cosiddetti “gravi e gravissimi” molto spesso confusi dal sistema sociale parcellizzato. Argomenti che vedono Roma solidale priva di una delibera quadro sui servizi sociali, ad oltre 10 anni dall’approvazione della legge quadro in materia.
Roma inclusiva stenta a far partecipare al processo produttivo le persone disabili, che pure molto spesso hanno dimostrato di essere in grado di svolgere il proprio ruolo. Troppo spesso abbiamo assistito in passato all’utilizzo del sistema della convenzione con il Centro per l’Impiego da parte di Roma Capitale e delle sue aziende partecipate, per rinviare l’assunzione di lavoratori con disabilità. Noi crediamo invece che sia necessario procedere nei modi ordinari all’impiego delle persone disabili, senza discriminare nessuna tipologia di disabilità, ed allo stesso tempo promuovere forme e strumenti di sostegno al rispetto della dignità lavorativa attraverso la sperimentazione dei responsabili della legge 68/99 anche in collaborazione con le rappresentanze sindacali. Anche il tema dell’integrazione lavorativa richiede un cambio di passo, per favorire le persone che hanno maggiori difficoltà di impiego e che preferiscono contesti maggiormente protetti. In tale direzione crediamo che vadano tradotte le delibere incompiute 124/2009 e 60/2010 inserendo fra gli obiettivi dell’Ente e dei Dirigenti l’affidamento di una quota programmata di servizi in favore delle cooperative sociali integrate, in modo da arrivare nel tempo all’obiettivo previsto.
Roma fruibile ancora non è in grado di favorire l’utilizzo della città a molte persone con disabilità motoria e sensoriale potenzialmente autonome e/o semiautonome, che sia negli spazi collettivi, che nei servizi per la mobilità vedono ancora l’accesso negato. Nonostante gli sforzi per una futura dotazione di mezzi di trasporto di superficie accessibili, restano ancora molti problemi circa l’accessibilità nelle fermate, servizi di assistenza alla salita e discesa dai mezzi (come previsto dalla Direttiva europea in materia). Crediamo sia necessario prevedere una delibera che non autorizzi il pagamento della manutenzione stradale senza l’adeguamento all’accessibilità, coinvolgendo le associazioni comparativamente rappresentative in apposito protocollo di collaborazione.
Roma equa in rispetto del principio di progressività dell’imposizione tributaria in base alle condizioni economiche e sociali, riteniamo necessaria un riesame nella tassazione degli immobili (IMU), che vede Roma fra le città con aliquota maggiore. Chiediamo di prevedere l’esenzione, della quota comunale prevista per l’abitazione principale. in favore di famiglie con componenti disabili gravi. Allo stesso tempo richiediamo di esentare dall’IMU le abitazioni date in uso gratuito a familiari con disabilità grave per uso abitazione principale e quelle concesse in locazione in favore di nuclei familiari con persone con disabilità gravi. Inoltre, sia in previsione dell’applicazione della nuova tassa sui rifiuti TARES che riguardo alla TARI, riteniamo utile meglio armonizzare il sistema delle agevolazioni, prevedendo un sistema di esenzioni e/o riduzioni in base al reddito. in favore dei nuclei familiari in cui sia presente almeno una persona con disabilità grave, sia per coloro che sono in locazione che per coloro che hanno in proprietà l’abitazione principale.
Roma urbana si sviluppa ed espande continuamente, creando numerosi metri cubi di alloggi, servizi commerciali, ecc. Riteniamo necessario l’opportunità di prevedere quali opere compensative obbligatorie per il rilascio della licenza edilizia, la costruzione di “alloggi sociali” per la realizzazione di servizi sostitutivi della famiglia, nell’ambito del “Durante e dopo di noi”. Nell’ambito dei provvedimenti di accompagnamento del piano regolatore urbanistico vanno previsti in tutti i municipi una quota degli “alloggi sociali” di cui in precedenza in base al numero degli abitanti del territorio. Ciò al fine di realizzare un piano cittadino di residenzialità che vada oltre la logica dell’istituzionalizzazione e dell’impiego di strutture residenziali sanitarie in modo improprio.
Roma città d’Europa ha l’occasione di essere il luogo centrale per la programmazione e realizzazione, con le organizzazioni delle persone disabili, di iniziative per la promozione della cultura delle pari opportunità e non discriminazione in tema di disabilità, sia attraverso l’offerta di momenti di approfondimento empowerment fra persone disabili, fra le famiglie, in modo da rafforzare la propria capacità personale. Soprattutto attraverso campagne di comunicazione sociale volte a sensibilizzare la comunità cittadina ad una visione positiva della persona disabile. Tali attività possono essere realizzate anche attraverso l’impiego di Fondi Europei.
Roma 6 Maggio 2013
Il Presidente della FISH Lazio
Dino Barlaam
Ufficiostampa Fishlazio