Guantánamo Bay, per chiusura ‘passare all’azione’

Il presidente degli Usa Barack Obama ha ribadito la necessita’ di chiudere il centro di detenzione di Guantánamo Bay. Ora e’ tempo di passare immediatamente all’azione.

COMUNICATO STAMPA
CS052-2013

USA, IL DISCORSO DEL PRESIDENTE OBAMA SULLA SICUREZZA NAZIONALE

Il presidente degli Usa Barack Obama ha ribadito la necessita’ di chiudere il centro di detenzione di Guantánamo Bay, ha ammesso che occorre maggiore trasparenza e ha riconosciuto le questioni problematiche legate al programma di uccisioni mediante droni. Ora e’ tempo di passare immediatamente all’azione.

Cio’ significa riprendere sin da ora i trasferimenti da Guantánamo, portando i detenuti di fronte a un giudice federale per essere sottoposti a processo equo oppure rilasciandoli. Il presidente Obama ha fatto bene a non riproporre il concetto di detenzione a tempo indeterminato ma la sua proposta di processare i detenuti in terraferma di fronte alle commissioni militari va rigettata come illegale e non necessaria.

Sui droni, e’ necessaria maggiore trasparenza sulle basi legali di tale programma, che comprenda la pubblicazione delle direttive presidenziali, recentemente approvate, indagini indipendenti sulle denunce di esecuzioni extragiudiziali tramite droni e risarcimenti alle vittime.

Non c’e’ bisogno di attendere l’annullamento dell’Autorizzazione all’uso della forza militare del 2001. L’amministrazione Obama deve cessare di basarsi sulla teoria della ‘guerra globale’ che ha ispirato detenzioni a tempo indeterminato, commissioni militari e uccisioni di presunti terroristi e civili.

Il Congresso deve cessare di ostacolare le riforme. I rappresentanti eletti delle istituzioni devono abolire gli ostacoli legislativi che impediscono la chiusura di Guantánamo. Il rapporto del Senato sulle torture della Cia dev’essere reso pubblico.

Il presidente Obama ha ragione quando afferma che gli Usa sono a un bivio. E’ tempo di non proseguire sul sentiero sbagliato preso oltre 10 anni fa. E’ tempo di diritti umani.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 24 maggio 2013

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