Orrore a Capua (CE), gattino seviziato e poi impiccato

Nel campetto della scuola picchiato e poi impiccato. I nodi sciolti in un grumo indelebile. La testimonianza del cantautore Marco Cocco. Quel gattino aveva un anno ed era cresciuto con lui.

  3 agosto 2013

GEAPRESS – Trovato impiccato nel campetto di calcio dell’Istituto Tecnico Industriale di Capua, in provincia di Caserta. Il povero micetto, di appena un anno di vita, è morto in uno di quei posti che presentano recinzioni per molti virtuali. Un luogo frequentato da ragazzi, anche se allo stato  è possibile solo ipotizzare un loro coinvolgimento. L’orrendo gesto, di certo, è avvenuto a cavallo tra il 31 luglio ed il primo agosto.
Romeo, questo il nome che era stato dato al gattino, era scomparso mercoledì. Fino ad allora aveva vissuto con la madre, una sorellina, e Marco Cocco cantautore di Capua. L’amore per gli animali ed il rispetto della vita stava diventando oggetto di una canzone. Una composizione centrata sul rapporto tra animali e uomo, ovvero una auspicabile evoluzione. Un fenomeno nobile, ad avviso di Marco che nulla ha a che fare con i falsi idoli costruiti su potenti telefonini o altre analogie di un mondo apparentemente scintillante ma in realtà molto povero.
Evolversi è imprescindibile dal rispettare la vita. Un rapporto che va costruito, conoscendosi. Un rapporto che invece, appena due giorni addietro, è finito strozzato in un campetto di calcio.
Il povero Romeo, infatti, non solo è stato impiccato con una corda di nylon, ma i più nodi che erano stati fatti sono poi stati saldati avvicinando verosimilmente la fiamma di un accendino. Quanto basta per fare squagliare la fibre in un inestricabile grumo. L’impronta del malfatto, in altri termini, doveva rimanere indelebile.
Marco Cocco denuncia il tutto a Polizia Municipale e Carabinieri. Poi, però, qualcosa non lo convince e decide di tornare nei luoghi in una sorta di personale indagine. Scopre così le macchie di sangue. Il sospetto aumenta il dolore. Romeo, probabilmente, è stato maltrattato e poi impiccato. Forse dei calci, pensa Marco Cocco.
Il giovane cantautore di Capua non è la prima volta che assiste  ad episodi drammatici che riguardano gatti, cani ed altri animali. Ricorda e conferma i fatti descritti in un precedente articolo di GeaPress, sui gatti investiti e lasciati in strada tra le automobili in transito (vedi articolo GeaPress).  Bisogna però impegnarsi e Marco Cocco, vegano ormai da anni, è in questo molto attivo. Conferenze e dibattiti ma non solo su cani e gatti. Il problema è più ampio, riferisce a GeaPress. Bisogna provare a valorizzare quei valori della vita nei quali si crede. Una evoluzione, appunto, che in certi momenti sembra fermarsi e tornare indietro nel tempo.
Il pensiero di quel gattino, probabilmente picchiato e poi sicuramente impiccato con i sigilli della morte sciolti nella corda, è duro da dimenticare. Impossibile, riferisce Marco, ed ancora più duro è accettare che quel fatto possano averlo commesso dei ragazzi. “Se sono così a 15 anni cosa succederà quando saranno più grandi?”.
Di certo il povero Romeo è stato trovato all’interno del campo di calcio della scuola. Ogni giorno dei ragazzi scavalcano e vanno a giocare a pallone. Non vi sono altri frequentatori ed a volte è difficile pensare che le cose possano cambiare.
La speranza è ora che le indagini possano portare quantomeno a circoscrivere il possibile torturatore di Romeo. Servirebbe, si sussurra in città, se non per Romeo per i futuri frequentatori di quel campo di calcio.

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Questo era Romeo: http://www.youtube.com/watch?v=CUJNKy2ovmU&;feature=youtu.be

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