Difesa, ‘no a revisione strumento militare’

Il ministro della Difesa, Mario Mauro, ha presentato in Consiglio dei Ministri i decreti attuativi della Revisione dello strumento militare, che prevede il taglio di 20.000 militari e 10.000 civili.

COMUNICATO STAMPA

DIFESA: USB, MINISTRO MAURO INTERESSATO PIU’ A B. CHE AI LAVORATORI
NO ALLA REVISIONE DELLO STRUMENTO MILITARE

Il ministro della Difesa, Mario Mauro, balzato in questi ultimi giorni agli “onori” della cronaca per la proposta di amnistia che sanerebbe la situazione giudiziaria di Silvio Berlusconi, ad inizio di agosto ha presentato in Consiglio dei Ministri i decreti attuativi della Revisione dello strumento militare, che prevede il taglio di 20.000 militari e 10.000 civili. Mentre il personale militare che non dovesse trovare posto in altre pubbliche amministrazioni verrà accompagnato con tempi lunghi alla pensione, per il personale civile in esubero l’alternativa alla mobilità sarà la cassa integrazione e il licenziamento.

L’USB P.I. ha contestato da subito la Riforma, basata essenzialmente su tagli alla spesa per il personale, denunciando la mancanza di investimenti sulle professionalità interne.

Secondo l’USB, l’idea di aumentare la spesa per gli armamenti riducendo quella per il personale porterà ad inevitabili ulteriori processi di esternalizzazione.

L’USB rivendica maggiori tutele per i lavoratori civili della Difesa ed invita il ministro Mauro ad occuparsi di più di questo problema, lasciando da parte gli interessi specifici di qualche potente personaggio condannato in via definitiva per uno dei reati più odiosi per chi lavora nel pubblico impiego e per i cittadini onesti in genere.

Contro la Revisione dello strumento militare e per reclamare tutela del lavoro, sviluppo dell’attività pubblica, rinnovo dei contratti e sviluppi professionali, l’USB chiama i lavoratori della Difesa allo sciopero generale il prossimo 18 ottobre.

Roma, 28 agosto 2013
Ufficio Stampa USB

 

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COMUNICATO STAMPA

SIRIA: USB, NO A INTERVENTO MILITARE
AI SIRIANI IL DIRITTO A DECIDERE DEL PROPRIO FUTURO

L’Esecutivo Nazionale USB condanna fermamente la decisione di dar vita ad un intervento militare in Siria utilizzando a pretesto il presunto uso di armi chimiche nello scontro in atto ormai da oltre due anni e alimentato da interessi geopolitici evidenti.

Ancora una volta le potenze imperialiste si apprestano ad intervenire per piegare ai propri interessi un paese strategico per la sua collocazione geografica e per la funzione che ha svolto finora nella situazione mediorientale.

L’USB, che da sempre ha dichiarato la propria intransigente opposizione alla guerra, ritiene che neanche l’ombrello ONU possa giustificare una ingerenza militare negli affari interni di un Paese sovrano e che invece debbano essere i lavoratori e le lavoratrici a determinare, con le loro lotte, le scelte politiche interne di ciascun paese.

Roma, 28 agosto 2013
Ufficio Stampa USB

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