I vertici del ministero dell’Economia chiudono in faccia ai lavoratori dell’INPS non solo le porte di via XX Settembre, ma anche quelle di ogni dialogo.
COMUNICATO STAMPA
USB INPS, MEF CHIUDE LE PORTE IN FACCIA AI LAVORATORI
LA PROTESTA PROSEGUIRÀ PIÙ FORTE E DETERMINATA IN TUTTA ITALIA
I vertici del ministero dell’Economia chiudono in faccia ai lavoratori dell’INPS non solo le porte di via XX Settembre, ma anche quelle di ogni dialogo.
Nessun incontro è stato infatti accordato ai delegati dell’USB INPS, che da questa mattina a Roma stanno protestando sotto il MEF contro il tentativo della Ragioneria generale dello Stato di mettere le mani nelle tasche dei dipendenti INPS, con un taglio delle retribuzioni individuali di ben 300 euro mensili, per un totale di 94 milioni di euro.
Intanto cresce la rabbia dei lavoratori di fronte alla notizia del furto di stipendio: a Roma è in assemblea permanente la sede INPS Tuscolano e a Napoli è già partita un’occupazione spontanea della sede su iniziativa della RSU, che ha inoltre indetto per domani un’assemblea dei dipendenti.
Il Coordinamento Nazionale dell’USB INPS condanna la condotta del MEF e nelle prossime ore si riunirà per decidere le iniziative adeguate a rispondere alla protervia del Ministero. Sarà una protesta forte e determinata, messa in campo in tutte le sedi INPS d’Italia, con l’obiettivo di costruire una grande giornata di lotta il 18 ottobre prossimo, con lo sciopero generale e la manifestazione nazionale a Roma.
Roma, 26 settembre 2013
Ufficio Stampa USB
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COMUNICATO STAMPA
USB PROSEGUE L’ASSEDIO AL MINISTERO DELL’ECONOMIA
CHIESTO INCONTRO SU TAGLI A STIPENDI DEI LAVORATORI INPS
Prosegue l’iniziativa di protesta dei delegati del Coordinamento nazionale della USB dell’INPS, che da più di un’ora tengono sotto assedio il Ministero dell’Economia. E’ stato chiesto un incontro per fermare il nuovo tentativo della Ragioneria generale dello Stato di mettere le mani nelle tasche dei lavoratori dell’INPS con la proposta di taglio delle retribuzioni individuali di ben 300 euro mensili, per un totale di 94 milioni di euro.
“Se non si sgombra il campo da questa continua minaccia la funzionalità delle sedi INPS sarà a rischio e la protesta si estenderà a livello nazionale”, dichiara Massimo Briguori, dell’Esecutivo nazionale USB INPS, che partecipa alla protesta. “L’attacco alle funzioni dell’INPS e alle retribuzioni dei dipendenti dell’ente previdenziale sta andando avanti ormai da troppo tempo”.
“INPDAP e ENPALS sono stati soppressi ed accorpati all’INPS – prosegue il dirigente USB – ma il processo d’integrazione lo stanno pagando i lavoratori. Non un euro è stato stanziato per finanziare la parificazione delle retribuzioni dei dipendenti dei tre enti. Anzi, all’INPS si chiede il dimezzamento delle spese di funzionamento”.
“E’ chiaro il tentativo di far fallire l’INPS e di svuotarlo di funzioni. Noi proseguiamo la protesta, per difendere le nostre retribuzioni e il ruolo sociale dell’ente”, conclude Briguori.
Roma, 26 settembre 2013
Ufficio Stampa USB
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COMUNICATO STAMPA
L’USB INPS METTE SOTTO ASSEDIO IL MINISTERO DELL’ECONOMIA
VOGLIONO SPOLPARE GLI STIPENDI DEI LAVORATORI
Da pochi minuti i delegati del Coordinamento nazionale della USB dell’INPS, venuti a Roma dalle diverse regioni per una riunione sindacale, stanno tenendo sotto assedio il Ministero dell’Economia, in Via XX Settembre a Roma.
La protesta è nata spontaneamente, non appena è stato appreso dai delegati che la Ragioneria generale dello Stato ha bocciato la nota di variazione al bilancio 2013 dell’INPS e chiesto il taglio dell’incentivo dei lavoratori. I delegati della USB, che si sarebbero dovuti riunire per due giorni a Frascati, hanno fatto rotta immediatamente sul MEF.
“A rischio ci sono 300 euro di retribuzione mensile”, spiega Massimo Briguori, dell’Esecutivo nazionale della USB INPS. “la Legge di stabilità 2013 prevede che l’INPS risparmi a regime 532 milioni di spesa. Il Ministero dell’Economia contesta il piano di risparmi dell’ente previdenziale e vuole che 94 milioni siano prelevati dalle tasche dei lavoratori”.
“Non ci stiamo a farci spolpare ulteriormente lo stipendio – attacca il delegato nazionale USB – dopo un blocco dei contratti e delle retribuzioni che va avanti da quattro anni e che ha già prodotto una perdita media di 9.000 euro di salario”.
Briguori denuncia il reale obbiettivo della tenaglia sull’INPS: “Si vuole togliere ogni autonomia e funzionalità all’ente previdenziale e trasformarlo in un ente assistenziale, che eroghi assegni sociali, mettendo una pietra tombale sul sistema previdenziale pubblico”.
“Oggi siamo qui per difendere i nostri stipendi – conclude il delegato della USB – ma il 18 ottobre con lo sciopero generale proclamato da USB e da altri sindacati di base scenderemo in piazza a Roma anche per il rilancio della previdenza sociale pubblica, per riprenderci il welfare, per reclamare occupazione e reddito. Sappiano, governo e amministrazione, che se proseguirà l’attacco alle retribuzioni, nelle prossime settimane sarà a rischio la funzionalità delle sedi INPS”.
Roma, 26 settembre 2013
Ufficio Stampa USB