USB ha nuovamente chiesto al Presidente del Consiglio e ai ministri competenti di convocare un tavolo dove discutere della nuova crisi di Alitalia
CAVOLA (USB): PER NON RIPETERE GLI ERRORI DEL PASSATO SU ALITALIA IL GOVERNO HA IL DOVERE DI INTERVENIRE.
USB ha nuovamente chiesto al Presidente del Consiglio e ai ministri competenti di convocare un tavolo dove discutere della nuova crisi di Alitalia che va inserita in un contesto di ragionamento più ampio che riguardi l’intera politica del Trasporto Aereo, settore da sempre abbandonato a se stesso e che non ha mai avuto una vera strategia ed una programmazione a lungo termine.
“La nuova crisi di Alitalia ad appena 5 anni dalla famosa cordata dei “capitani coraggioso” dimostra che avevamo ragione a sostenere che la linea intrapresa allora da Colaninno e Sabelli fosse clamorosamente sbagliata e che, purtroppo, avrebbe entro qualche hanno riproposto i problemi di sempre, anzi peggiorati. – dichiara Andrea Cavola dell’Esecutivo Nazionale USB del Trasporto Aereo .- Sottolineo il purtroppo perchè quegli errori, assolutamente prevedibili, sono costati il posto di lavoro a migliaia di persone e rischiano di procurare ora un analogo disastro.
Ora noi chiediamo al Presidente Letta di intervenire personalmente, insieme al Governo di cui è Presidente, se non vogliamo perdere un altro asset fondamentale per il nostro Paese.
E’ sbagliato, a nostro giudizio, cadere nell’errore di chiedersi se siano migliori i francesi o gli arabi: il punto vero è decidere di mantenere come indispensabile per l’economia del nostro Paese una grande Compagnia Aerea internazionale e questo noi chiediamo al Governo, alle forze politiche, a tutte le istituzioni anche locali.
Questo punto di partenza dovrà essere la base di un Piano Industriale che si basi in particolar modo sul lungo raggio. Per poterlo fare occorre impostare un Piano di investimenti finalizzato all’acquisto di aerei adeguati nel numero e nella tipologia: solo in questo modo Alitalia continuerà a portare nel nostro Paese milioni di turisti e uomini di affari che incidono in modo determinante nella nostra economia reale.
Qualsiasi altra soluzione dirotterebbe quei passeggeri verso altre mete oltre a generare altre migliaia di esuberi che peserebbero, queste si, in modo improduttivo sulle casse dello Stato oltre ad aumentare un disagio sociale dai risvolti imprevedibili.
E’ necessario quindi capire immediatamente la reale volontà di ricapitalizzare degli attuali proprietari altrimenti dovrà essere lo Stato ad intervenire in modo stavolta intelligente e produttivo e non utilizzandoli, come 5 anni fa, per la Cassa Integrazione: i lavoratori ed il sindacato chiedono lavoro e non sovvenzioni fini a se stesse!
L’appello che rivolgiamo all’intero Governo e a tutti gli attori interessati – conclude Cavola – è di non ripetere gli errori del passato e di analizzare il comportamento di Paesi come la Francia. la Spagna, la Germania e l’Inghilterra, per citarne alcuni, che sono in Europa quanto noi e difendono il settore del Trasporto Aereo considerandolo strategico da molti punti di vista.
Subito quindi un tavolo dove ognuno porti le proprie proposte e conoscenze e si metta al centro l’interesse del Paese, dei cittadini e dei lavoratori.”
p/USB esecutivo lavoro privato –Trasporto Aereo
Andrea Cavola