“Aumenta il numero di minori sbarcati sulle coste italiane”

Sono 6297 i minori arrivati sulle coste italiane a bordo delle “carrette del mare” e di questi 4056 non hanno né  la mamma né il papà, sono Misna, minori stranieri non accompagnati.


Bambini in alto mare


  Aumenta il numero di minori sbarcati sulle coste italiane.

  Cresce il numero di famiglie disponibili ad accoglierli.

Perché allora non si riesce a toglierli immediatamente da strutture provvisorie, centri di prima accoglienza e comunità educative?

 

ü  Marco Griffini, presidente Ai.Bi.: “Siamo di fronte a uno spreco di tempo e di risorse inaudito, sulla pelle dei bambini”

 

  Il parroco di Lampedusa, Stefano Nastasi, avvisa: “Arrivano sempre più bambini. Dalla Siria sbarcheranno ancora più famiglie con minori. Sta cambiando un’epoca”

 

 

I dati diffusi dal Dipartimento di Pubblica sicurezza e aggiornati al 7 ottobre 2013 parlano chiaro: sono 6297 i minori arrivati sulle coste italiane a bordo delle “carrette del mare” e di questi 4056 non hanno né  la mamma né il papà, sono Misna, minori stranieri non accompagnati.

 

Il parroco di Lampedusa, Stefano Nastasi, dal suo osservatorio privilegiato lancia un allarme: “Sta cambiando il fenomeno migratorio. Arrivano sempre più bambini. E dalla Siria sbarcheranno ancora più famiglie con minori”.

 

Il progetto “Bambini in alto mare” di Ai.Bi.  è attivo proprio per rispondere all’emergenza che colpisce la fascia più debole dei migranti: le madri sole con figli e i minori non accompagnati.

A nove giorni dal lancio della campagna sono già 118 le famiglie che hanno compilato il nostro form dichiarandosi pronte ad accogliere un minore straniero.

 

Il contatore della disponibilità si aggiorna di ora in ora.

 

Sono Lombardia (18,26%) e Sicilia (16,52%) a guidare la gara della solidarietà, seguite da Lazio ed Emilia.

 

Milano è la città più accogliente subito seguita da Palermo.

 

E’ una corsa contro il tempo, il numero degli sbarchi e degli arrivi supera per ora nettamente quello di famiglie e case famiglia pronte ad accoglierli. Tuttavia è incoraggiante vedere quante persone si siano rese immediatamente disponibili, da tutta Italia.

 

Spiega il presidente di Ai.Bi., Marco Griffini:  «Non è certo la generosità della gente comune quella che manca. Perché allora non si riesce a togliere i minori immediatamente da strutture provvisorie, centri di prima accoglienza e comunità educative? Siamo di fronte a uno spreco di tempo e di risorse inaudito, sulla pelle dei bambini” .

 

Il progetto Bambini in alto mare ha messo in luce la generosità e la pronta capacità di reazione alle emergenze di tanti italiani. Ecco qualche motivazione mandata sul nostro sito: “In Italia ci sono ancora persone che hanno un cuore”.  “Da settimane il mio pensiero è costantemente rivolto a tutti i bambini che sono rimasti soli ma anche a tutti quei ragazzi che hanno l’unica disgrazia di essere nati in paesi politicamente instabili”, “Dare amore e un tetto ad un bimbo arricchisce il senso della famiglia stessa”, “Bisogna dare nuovamente una SPERANZA a tutti coloro che non sanno più cosa significa”…

 

A quando una “cabina di regia” che dia indicazioni chiare su come procedere? Urge dare una risposta alla generosità delle famiglie e una collocazione adeguata a tanti bambini soli.

 

 

 

Per informazioni sul progetto BAMBINI IN ALTO MARE:

 

Ufficio Stampa Ai.Bi.

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