Legge stabilità, ‘necessarie modifiche, non è solo Tasi’

La questione casa è elemento centrale del dibattito intorno al Disegno di Legge Stabilità. La discussione, però, è tutta incentrata sul tema, pure rilevante, della TASI.

 

Roma, 6 novembre 2013

Legge di stabilità: “necessarie modifiche alla legge di stabilità, non fermarsi alla sola discussione della Tasi”

Dichiarazione di Walter De Cesaris, Segretario Nazionale Unione Inquilini

La questione casa è elemento centrale del dibattito intorno al Disegno di
Legge Stabilità. La discussione, però, è tutta incentrata sul tema, pure
rilevante, della TASI.
Rimangono inevase questioni centrali, come quella del rilancio dell’edilizia
residenziale pubblica, essenziali per rispondere al fabbisogno di 650 mila
alloggi, mentre assume una dimensione paradossale il fatto che vi siano alcune
decine di migliaia di case popolari non assegnate in quanto inagibili, perché
bisognosi di interventi di ristrutturazione.
La crisi sta rendendo socialmente insopportabile l’incremento degli sfratti
per morosità (nel 2012 di 60 mila nuove sentenze esecutive su circa 68.000).
Servono pertanto misure urgenti e necessarie per far fronte a tale condizione
di sofferenza abitativa strutturale e riteniamo che la legge di stabilità le
debba e possa individuare nel merito specifico.
Queste le nostre proposte:
1. Risultano in giacenza presso la Cassa Depositi e Prestiti ancora 1,05
miliardi di euro di fondi ex Gescal per l’edilizia residenziale pubblica. A
questi vanno aggiunti 572 milioni di euro che lo stato ha prelevato in passato
e sta restituendo. Il totale complessivo supera, 1,5 miliardi di euro. La Legge
di stabilità deve intervenire per rendere immediatamente utilizzabili tali
risorse, anche in deroga ai vincoli del patto di stabilità.
2. Incremento dei fondi per il sostegno all’affitto e quello per la morosità
incolpevole, oggi finanziati rispettivamente per 50 milioni e 20 milioni per
ciascuno degli anni 2014 e 2015..
Chiediamo di portare le risorse dei fondi rispettivamente a 300 e 150 milioni
l’anno.
3. Se occorre intervenire al fine di reintrodurre detrazioni per la prima casa
anche sulla TASI, queste devono riguardare, in quota parte, anche gli
inquilini.
Per una ragione di equità e di pari trattamento della legge, la detrazione
per la TASI deve riguardare, quindi, sia il proprietario utente, sia l’
inquilino che ha la sua residenza principale nella casa in affitto. E’
assolutamente necessario porre un limite che imponga una zona no tax, compresa
la TASI, per i redditi bassi, le famiglie in affitto hanno redditi inferiori
del 22% rispetto alla media nazionale.
4. Il punto c) del comma 1 dell’art. 23 del afferma che le prime case
classificate A1, A8, A9) hanno una detrazione di 200 euro sull’IMU dovuta e
testualmente aggiunge che “la suddetta detrazione si applica agli alloggi
regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) o
dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le
stesse finalità degli IACP. ”Sempre all’articolo 23, ma al comma b), si legge
che sono esenti dall’IMU, gli alloggi sociali del decreto ministeriale del 22
aprile 2008, in cui chiaramente sono ricompresi quelli degli IACP. Una
contraddizione che va sanata.
Chiediamo che venga chiarita l’esclusione degli enti gestori del sistema dell’
edilizia residenziale pubblica dall’applicazione dell’IMU, nonché della TASI.

 

Unione Inquilini
Segreteria Nazionale
Via Cavour 101 – 00185 Roma
Tel 06/4745711 – fax 06 4882374

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