“E’ ormai prossima, il 31 dicembre, la scadenza della proroga delle esecuzioni degli sfratti in vigore, anche se limitata alla sola finita locazione.”
SFRATTI: -10 GIORNI ALLA SCADENZA DELLA PROROGA DELLE ESECUZIONI. DA GENNAIO RISCHIO DI ESPLOSIONE SOCIALE. IL GOVERNO RISPONDA IMMEDIATAMENTE: SERVE UNA NUOVA PROROGA, ESTESA ALLA MOROSITA’ INCOLPEVOLE, STAVOLTA CONNESSA ALLA FACOLTA’ DI PREFETTI E COMUNI PER INTERVENTI DI GRADUAZIONE. INVIATA LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ENRICO LETTA E AL SEGRETARIO NAZIONALE DEL PD MATTEO RENZI
Dichiarazione di Walter De Cesaris, segretario nazionale Unione Inquilini.
“E’ ormai prossima, il 31 dicembre, la scadenza della proroga delle esecuzioni degli sfratti in vigore, anche se limitata alla sola finita locazione.
Ricordiamo che questa proroga riguarda categorie deboli: redditi bassi e con presenza di anziani, minori, malati terminali.
La situazione abitativa del Paese è allo stremo: alle carenze strutturali, infatti, si somma la morsa della più grave crisi economica dall’ultimo dopoguerra, che ha falcidiato la capacità di spesa delle famiglie.
I dati parlano chiaro: un incremento degli sfratti che negli ultimi anni è cresciuto dalla quota di circa 40 mila sentenze di sfratto l’anno fino a sfiorare nel 2012 il tetto delle 70 mila sentenze. In questo quadro già di per sé drammatico, gli sfratti per morosità sono la causa esclusiva di questo incremento, divenendo ormai la motivazione del 90% delle sentenze.
Intanto i comuni denunciano che ci sono oltre 650 mila famiglie, utilmente (sarebbe più corrette affermare “inutilmente”) collocate nelle graduatorie, che aspettano invano un alloggio popolare.
Anche associazioni internazionali del volontariato, come Save the Children nel recente rapporto sulla povertà minorile in Italia, hanno denunciato la questione sfratti come una delle più pesanti anche per l’infanzia.
Di questi problemi, che rappresentano l’amara fotografia del Paese reale non c’è traccia nella Legge di Stabilità che affronta il tema casa solo dal versante delle tasse, con un incremento del prelievo anche a carico degli inquilini, senza invece affrontare nessuno dei nodi della sofferenza abitativa strutturale.
Gli interventi annunciati dal governo come immediati, durante la conferenza Stato regioni dello scorso 31 ottobre, ancora non sono stati assunti e dalle anticipazioni che ne sono state fornite, non sembrano proprio avere né la direzione né la forza per incidere realmente. In ogni caso, è evidente che serve un tempo congruo affinché quei provvedimenti possano mostrare se e quali eventuali effetti potranno produrre.
Un esempio su tutti: il governo ancora non ha predisposto il decreto che deve definire i requisiti per ottenere i sussidi per il fondo per la morosità incolpevole e ripartire le pur esigue risorse disponibili alle Regioni.
Le Regioni e i comuni devono definire, come dispone la legge, i percorsi di accompagnamento sociale per le famiglie sottoposte a provvedimento di sfratto (che non può che concludersi con l’offerta di alloggio alternativo compatibile con il reddito) e, a tal fine, i Prefetti devono emettere provvedimenti di graduazione delle esecuzioni.
Solo poche regioni, come la Toscana e l’Umbria e poche città hanno avviato tali percorsi e quegli adempimenti del governo sono elementi indispensabili al fine di mettere in moto un nuovo virtuoso meccanismo che garantisca il passaggio da casa a casa e, pertanto, non renda più necessario il regime delle proroghe.
Per tali ragioni, la proroga degli sfratti è ancora indispensabile, altrimenti da gennaio, meno che nelle poche città dove sono intervenute ordinanze prefettizie di sospensione e/o graduazione, ci troveremo in una sorta di “guerra civile” quotidiana. In tal senso abbiamo inviato oggi stesso una lettera al Presidente del Consiglio Enrico Letta e al segretario nazionale del Pd Matteo Renzi.
In tutte quelle realtà, che sono purtroppo la stragrande maggioranza delle città, animeremo i picchetti antisfratto per impedire che ogni famiglia che avrebbe diritto a forme di protezione sociale per condizione economica (disoccupazione, licenziamenti, ecc.) e condizione del nucleo familiare (anziani, malati, portatori di handicap, presenza di minori) possa essere messa sul marciapiede.
Anche, oggi, nel dibattito finale alla Camera sul voto alla Legge di stabilità, governo e Parlamento diano un segnale, con qualche ordine del giorno sul tema!”
Unione Inquilini – Segreteria Nazionale
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