“Questa volta, nessuno potrà dire che il governo è stato preso alla sprovvista o non sapeva. A gennaio si rischia l’esplosione sociale nelle città se non sarà varata la proroga degli sfratti”.
SFRATTI: NEL MILLE PROROGHE, CHE SARA’ EMANATO IL PROSSIMO 27 DICEMBRE, IL GOVERNO DIA CORSO AGLI ORDINI DEL GIORNO APPROVATI ALLA CAMERA E PROROGHI IL BLOCCO DELLE ESECUZIONI PER IL 2014.
LETTERA APERTA DELL’UNIONE INQUILINI AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E AL MINISTRO LUPI.
Dichiarazione di Walter De Cesaris, segretario nazionale Unione Inquilini.
“Questa volta, nessuno potrà dire che il governo è stato preso alla sprovvista o non sapeva. A gennaio si rischia l’esplosione sociale nelle città se non sarà varata la proroga degli sfratti.
Il 20 dicembre, il governo ha accettato due ordini del giorno, proposti dall’Unione Inquilini e presentati dal PD e da SEL, che impegnano il governo a prorogare l’esecuzione degli sfratti, in vigore fino al 31 dicembre prossimo, e a valutare la possibilità di estenderla anche alla morosità incolpevole.
Ricordiamo, infatti, che solo nel 2012 sono state emesse circa 70 mila nuove sentenze di sfratto con un incremento rispetto all’anno precedente di oltre il 6% e, rispetto al periodo precedente lo scoppio della crisi (2007), del 55%. Pendono sulle famiglie (solo nel 2012) oltre 120 mila richieste di esecuzione forzata e si eseguono in media almeno 14 sfratti al giorno con la forza pubblica senza che, nella stragrande maggioranza dei casi, i comuni possano dare una risposta alternativa al marciapiede e alla dispersione dei nuclei familiari, anche in presenza di minori (circostanza che è contraria alle convenzioni internazionali per la difesa dell’infanzia).
Come Unione Inquilini abbiamo elaborato, e messo a conoscenza di tutte le autorità di governo e delle forze parlamentari, un indice della sofferenza abitativa in Italia da cui si evince come, sia pendente uno sfratto esecutivo ogni 74 famiglie in affitto privato, con punte che arrivano fino a 1 sfratto esecutivo ogni 25 famiglie (Prato), con moltissime città piccole e grandi che hanno medie di sfratti inferiore a 1 ogni 55 famiglie (per fare solo pochi esempi: Roma, Rimini, Lodi, Novara, Pavia, Pistoia, Brescia, Parma, Livorno, Terni, Palermo, Cosenza, Avellino, ecc.).
Il 27 dicembre è atteso il Consiglio dei Ministri che deve varare il cosiddetto “decreto mille proroghe”. In esso, ci aspettiamo che, in coerenza con gli ordini del giorno approvati, il governo almeno vari direttamente la proroga degli sfratti in essere e che riguarda esclusivamente famiglie con condizioni di reddito basse, presenza di anziani o minori, portatori di handicap gravi, malati terminali.
Il mancato varo di tale proroga equivarrebbe a un crimine sociale, stante il fatto incontrovertibile che i comuni non hanno possibilità di fornire risposte e che i provvedimenti recentemente assunti dal governo, ancorché a nostro avviso del tutto insufficienti, non sono ancora operativi e, anche quando lo diverranno, avranno bisogno di mesi per verificarne l’effettiva incidenza.
Il governo valuti anche la necessità di estendere la proroga alla morosità incolpevole.
Infatti, oltre il 90% degli sfratti ormai sono per morosità e i provvedimenti varati dal Parlamento, che prevedono la facoltà dei Prefetti di graduare le esecuzioni, hanno la necessità quantomeno che venga varato il decreto che deve definire le condizioni per poter accedere ai contributi per la morosità incolpevole e che i fondi stanziati siano suddivisi per le Regioni, successivamente assegnati ai comuni, varati i bandi e erogati i contributi (procedura che ha bisogno quantomeno di 6 – 8 mesi).
Il regime delle proroghe non piace neanche a noi. Il nostro obiettivo, infatti, è il passaggio da casa a casa. Per realizzarlo serve una politica sociale della casa, che oggi non esiste. Il primo passo di questa nuova politica è un grande piano per il recupero e la ristrutturazione ai fini della residenza sociale dell’enorme patrimonio del demanio militare e civile.
Questa si che sarebbe una “grande opera” di utilità sociale e una parte importante di un piano nazionale per il lavoro di cui l’Italia ha necessità per uscire dalla crisi con un nuovo modello economico.”
In allegato, la lettera aperta al Presidente del Consiglio e al Ministro Lupi.
Unione Inquilini – Segreteria Nazionale
Via Cavour 101, Int. 4 – 00184 Roma – Tel. 0647.45.711 – Fax 06488.23.74
e mail: unioneinquilini@libero.it – sito internet: www.unioneinquilini.it
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Enrico Letta
Al Ministro per le Infrastrutture
On. Maurizio Lupi
Roma, 20 dicembre 2013
OGGETTO: RICHIESTA PER LA PROROGA DELL’ESECUZIONE DEGLI SFRATTI PER IL 2014 E MISURE PER CONNETTERE LA PROROGA AGLI INTERVENTI DI GRADUAZIONE.
Egregio Sig. Presidente, egregio Sig. Ministro
il prossimo 31 dicembre scade la proroga dell’esecuzione degli sfratti per finita locazione riguardanti nuclei familiari con redditi bassi e presenza di anziani, portatori di handicap gravi, malati terminali, minori e a tutt’oggi il governo non ha fornito segnali utili a far ritenere che tale proroga sarà rinnovata.
I dati sull’andamento degli sfratti in Italia sono stati recentemente pubblicati a cura del Dipartimento preposto del Ministero dell’Interno e segnalano una escalation drammatica che, cogliendo la progressione storica degli ultimi 10 anni, assume il carattere di un vero e proprio tsunami sociale.
Ormai si è raggiunto il picco delle 70 mila sentenze l’anno di cui oltre 60 mila per morosità e ogni giorno in media 14 famiglie vengono sfrattate con la forza pubblica senza che, nella stragrande parte dei casi, i comuni riescano a fornire soluzioni alternative al marciapiede.
Non sarà sfuggito sicuramente alla Vostra attenzione come anche organizzazioni del volontariato come Save the Children, nel recente rapporto sulla condizione dei minori in Italia, abbia additato come la questione sfratti metta seriamente a rischio la coesione sociale e impatti pesantemente sulla condizione dell’infanzia.
Siamo, naturalmente, pienamente consapevoli che, proprio, in questo ultimo frangente d’anno sono stati assunti alcuni provvedimenti che vanno nella direzione di intervenire nel campo del disagio abitativo e in particolare del fenomeno sfratti e che altri, annunciati nella recente conferenza stato regioni del 31 ottobre, ancorché non ancora varati, sono in itinere.
Vorremmo, però, sottolineare come l’insieme di tali provvedimenti sono, a nostro parere, del tutto insufficienti ad intervenire significativamente sui nodi di fondo della sofferenza abitativa strutturale che vive una parte non piccola del Paese. D’altro canto, anche volendo assumere l’ipotesi che possano avere una qualche reale incidenza, è del tutto ovvio che essa potrà manifestare effetti concreti solo in un tempo differito.
In particolare, ricordiamo che il rifinanziamento del fondo sociale per l’affitto, allo stato attuale è costituito da risorse 6 volte inferiori allo stanziamento di 15 anni fa, in una condizione economica e sociale del Paese del tutto migliore rispetto ad oggi e che il nuovo fondo per la morosità incolpevole non è ancora operativo in quanto ancora non è stato emesso il decreto ministeriale che definisce i requisiti minimi per aver accesso al contributo e assegna le relative (scarse) risorse alle Regioni.
E’ stato introdotto, nel provvedimento che ha abolito tra l’altro la prima rata dell’IMU sulla prima casa nel 2013, una importante previsione: la necessità che Regioni e comuni indichino percorsi di accompagnamento sociale per le famiglie sottoposte a provvedimenti di sfratto e che, a tal fine, i prefetti possano stabilire forme di graduazione delle esecuzioni.
Queste disposizioni, però, hanno bisogno, per divenire operative, che il governo vari il decreto attuativo sulla morosità incolpevole e che nuove risorse e mezzi vengano messi a disposizione per i suddetti “percorsi di accompagnamento sociale”.
Anche noi siamo convinti che occorra superare davvero il regime delle proroghe per fornire risposte strutturali ai nodi irrisolti della sofferenza abitativa e che la prospettiva debba essere la graduazione delle esecuzioni per consentire di realizzare l’obiettivo del passaggio da casa a casa.
Per rendere effettiva questa previsione è però necessario non solo che i provvedimenti siano varati e operativi ma che, da un loro monitoraggio, se ne verifichi l’effettivo impatto.
La proroga delle esecuzione per il 2014, allargandola per le motivazioni suddette alla morosità incolpevole, è pertanto una necessità assoluta.
Se così non fosse, da gennaio, vi sarebbe una esplosione sociale nelle città che non solo metterebbe a rischio ulteriormente la coesione sociale ma avrebbe anche l’effetto di oscurare e rendere inefficaci anche i nuovi provvedimenti assunti e le buone pratiche di alcune realtà territoriali.
Cordiali saluti
p. L’UNIONE INQUILINI
IL SEGRETARIO NAZIONALE
Walter De Cesaris